The Crew Motorfest | Provato - In viaggio verso le Hawaii

Abbiamo provato in anteprima il nuovo The Crew Motorfest, terzo capitolo della saga racing di Ubisoft, ecco le nostre prime impressioni.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Sono passati cinque anni dall'arrivo sul mercato del secondo capitolo di The Crew, fortunata saga automobilistica firmata Ubisoft e Ivory Tower. Nel corso di questi anni il titolo ha accolto ben 40 milioni di giocatori, rendendolo uno dei videogiochi racing arcade più amati e supportati dell'ultima decade. Dopo questo successo non sorprende certamente l'arrivo di The Crew Motorfest, terza iterazione del brand che promette di alzare ancora di più l'asticella, senza però allontanarsi troppo dalla sua identità.

Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di provarlo in anteprima per circa una mezz'oretta tramite il cloud gaming di Ubisoft e, anche se all'inizio pensavo di ritrovarmi dinanzi a un secondo episodio semplicemente più vasto, mi sono dovuto ricredere: già dai primi minuti The Crew Motorfest dà proprio l'idea di essere un prodotto da tenere d'occhio, soprattutto per chi ama ogni genere di motore.

Benvenuti alle Hawaii

Per la prima volta nella serie la location cambia: niente più America e benvenute isole Hawaii. Chiaramente rimaniamo sempre negli Stati Uniti, ma è evidente come tutta la parte free roaming possa effettivamente cambiare.

Da questo punto di vista è giusto fare subito un chiarimento. Non ho avuto occasione di poter liberamente correre in giro per le isole, dato che le dimensioni della mappa sono ancora un mistero, ma conoscendo il team di Ivory Tower non mi stupirebbe se avessero deciso di ricostruire il tutto in una scala abbastanza grande come quella vista nei precedenti The Crew.

Esposto ciò non posso certamente constatare se la varietà delle ambientazioni hawaiane sia soddisfacente, anche perché, a parte vedere i trailer e qualche pista casuale, non sono ancora riuscito a farmi un'idea precisa del setting. Considerando però l'ambiente reale, possiamo aspettarci sicuramente spiagge, giungle, strade cittadine e zone vulcaniche, confermando una certa varietà.

Voglio però essere anche onesto, non sono comunque convinto che la community prenda in maniera favorevole un cambio così repentino. Il continente americano è molto diversificato e unico a suo modo. Ovviamente un terzo episodio ancora ambientato nel medesimo posto sarebbe stato un po' ridondante, ma non avrei mai pensato alle Hawaii come nuova idea.

Non ci resta, quindi, che aspettare una dimostrazione più ampia per capire quanto queste isole siano grandi ed esplorabili, ma soprattutto dense di attività. A onor del vero non mi dispiacerebbe avere qualcosa di più contenuto in termini di dimensioni, a favore, però, di più opportunità di gioco.

Che feeling!

E a proposito di gioco, è il gameplay a essere il vero punto forte di questo The Crew Motorfest. Seppur non abbia avuto modo di sperimentare troppo, mi è stata comunque data l'opportunità di provare qualche gara e studiare le Playlist, ovvero delle categorie di attività e gare interne al gioco riservate a una tipologia di vetture specifica con tanto di dialoghi, cutscene e anche accenni di storyline perfettamente integrate.

Ne ho viste prevalentemente cinque, ma non è escluso che possano esserne aggiunte altre nel corso dei mesi successivi al lancio. Tra quelle disponibili, Made in Japan, Lamborghini, Off-Road Addict, Motorsports Playlist, Vintage Garage, mi sono concentrato sulle prime due, testando diverse gare e un classico Time Attack.

In generale l'idea di avere qualcosa di unico per ogni lista lo ho trovato estremamente piacevole, anche perché le differenze sono notevoli e non solo per le auto, ma anche per tipologia di gare e anche meccaniche. Per esempio, le gare Motorsports introducono anche il cambio gomme con tanto di box, risultando anche strategicamente diverse.

Non vedo certamente l'ora di provarle tutte in futuro, così da farmi un'idea più precisa sulle potenzialità di ognuna di esse. Tra l'altro, non ho visto barche o aeroplani in questa demo, ma sono certo ci siano visto che più volte gli sviluppatori hanno voluto sottolineare che questo è un festival Motorsport e non Motorcar. Fa comunque piacere vedere che almeno dal punto di vista del feeling guida le cose siano molto migliorate.

Nonostante qualche millisecondo di delay dettato dallo streaming, giocare a The Crew Motorfest è stato molto soddisfacente. Le auto si avvertono molto meglio pad alla mano e la guidabilità la ho trovata nettamente migliore rispetto ai precedenti episodi. Anche l'intelligenza artificiale mi ha convinto maggiormente, risultando più aggressiva e agguerrita, segno che Ivory Tower non si sia concentrata solo sui contenuti, ma anche e soprattutto sul modello di gioco, migliorandolo di molto.

E visto che ho accennato ai contenuti, come siamo messi in tal senso? Non abbiamo ancora un numero preciso dei mezzi presenti nel gioco finale, ma c'è la conferma che tutto ciò che è stato sbloccato in The Crew 2 potrà essere poi trasferito in questo terzo capitolo. Ovviamente non mancherà anche la possibilità di personalizzare a piacimento il nostro personaggio e il nostro veicolo tramite potenziamenti ottenibili vincendo le gare.

Un bel balzo tecnico

Vi ho accennato prima alla manovrabilità più soddisfacente delle vetture, ma questo è merito anche di un comparto fisico che ha subito un gran boost in termini di gioco ma anche visivo. Ricordiamoci sempre che siamo dinanzi a un racing game di stampo arcade, ma quantomeno ora non sembra di guidare dei veicoli scivolosi e poco aderenti al terreno.

Chiaramente, anche qua aspettiamo la produzione completa per verificare che tutti i mezzi abbiano ricevuto lo stesso trattamento, ma confido che gli sviluppatori abbiano fatto un bel lavoro.

Anche sul comparto tecnico e grafico la differenze con il predecessore c'è ed è percettibile. Al di là delle cutscene dove i personaggi non sono proprio così realistici, i modelli delle auto e le ambientazioni sembrano molte più ricche di dettagli. Non siamo ai livelli di un Forza Horizon, visto che l'idea di gioco è la medesima, ma l'impegno generale lo ho trovato gradevole, anche se lo streaming mi ha offerto poche possibilità di goderne le qualità.

Tirando le somme

Anche se non ho avuto modo di esplorare le isole Hawaii e approfondire molte caratteristiche del gioco, devo ammettere che il gameplay mi ha davvero sorpreso: l'auto ora ha una pesantezza davvero avvertibile e le gare sono decisamente più divertenti, anche grazie a un'intelligenza artificiale che sembra più aggressiva. Chiaro, in mezz'ora e senza poter dare un giudizio sulla parte free roaming non posso esprimermi più di tanto con un parere netto, ma se avete amato The Crew 2 e giochi come Forza Horizon sono certo che potreste amare ancora di più questo terzo capitolo. L'appuntamento è, quindi, per settembre dove avremo modo di capire se questo The Crew Motorfest possa non solo convincere gli appassionati, ma anche tutti i nuovi giocatori che hanno sempre voluto far parte della crew.