In questi ultimi caldi giorni di agosto abbiamo avuto l’occasione di provare le prime ore di gioco di The Lonesome Guild, ultima fatica della software house torinese Tiny Bull Studios edita niente meno che da Don’t Nod. Un provato tutto sommato consistente e che ci ha concesso di esplorare differenti zone e meccaniche del titolo italiano.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di una sorta di Zelda-like dove comanderemo però un manipolo di compagni, la cosiddetta Lonesome Guild, e soprattutto un misterioso spirito chiamato Ghost. La nostra missione sarà comprendere cosa sta succedendo al mondo di gioco e perché una pericolosa nebbia lo sta pian piano avvolgendo. Andiamo però con ordine.
Un mondo coloratissimo
The Lonesome Guild è, come accennato poco fa, una sorta di clone di Zelda, dotato però di alcune meccaniche uniche e di una qualità complessiva non indifferente. Fin dai primi istanti di gioco verremmo infatti travolti da delle ambientazioni colorate e curate, capaci di trascinarci fin da subito all’interno del titolo. Alcune delle location dell’opera di Tiny Bull Studios ci hanno poi particolarmente convinto, dimostrando come il lato artistico, per quanto un po’ derivativo, sia sicuramente uno dei punti di forza della produzione in arrivo il prossimo 23 ottobre.
Non è però solo il colpo d’occhio a convincere, dato che non neghiamo di aver amato girovagare per le verdeggianti lande del titolo e addentrarci in una fortezza robotica, cercando di scovare qualche utile artefatto o potenziamento per il nostro gruppo di eroi. Non stiamo parlando di zone enormi, bensì di piccole stanze interconnesse, che ben si prestano ad essere esplorate fino al minimo dettaglio.
In tal senso impossibile non citare anche qualche elemento da metroidvania e tutta una serie di passaggi inizialmente chiusi che potranno essere aperti solo in seguito o con un maggior numero di compagni o con qualche oggetto consegnatoci più avanti. Delle meccaniche già viste più volte in passato e che sembrano funzionare anche qua decisamente bene.
Se a tutto ciò ci amalgamate insieme anche dei puzzle ambientali, che richiedono spesso e volentieri l’intervento coordinato dei nostri eroi, è evidente come il mondo di gioco di The Lonesome Guild oltre che bello da vedere sia anche divertente da esplorare. Questo almeno per quanto riguarda la prima manciata di ore di gioco, con la speranza che tali buone impressioni vengano confermate nella versione completa dell’opera.
Nessun uomo è un'isola
Finora non vi abbiamo però ancora parlato della meccanica chiave del gioco, ossia del fatto che al suo interno dovremmo gestire un gruppo di eroi, ognuno di essi dotato di peculiarità, caratteristiche e un carattere unico. Non solo i vari eroi si comporteranno diversamente in combattimento, ma avranno infatti anche delle opinioni e dei punti di vista differenti.
Assecondare uno di essi durante un dialogo, tramite delle risposte che daremo nei panni dello spirito Ghost, ci consentirà di stringere con lui un legame maggiore e sbloccare nuovi rami del relativo albero delle abilità. Una meccanica che mette in luce un’intrigante trade-off, dato che saremo chiamati a decidere se rispondere sinceramente o in modo tattico, per potenziare qualche personaggio particolarmente potente.
Durante questa nostra prima avventura con The Lonesome Guild abbiamo guidato dei party di dimensioni crescenti. I primi minuti di gioco li abbiamo infatti trascorsi con solo due personaggi, Ghost incluso. Alla fine del nostro provato il nostro gruppo era invece composto da ben 4 elementi spirito compreso, con la maggior parte del tempo che ci ha però visto comandare un trio di eroi.
Le decisioni che abbiamo dovuto prendere sono quindi state quasi sempre binarie, ma sarà interessante vedere il prossimo 23 ottobre se le scelte saranno multiple o se invece alcune decisioni porteranno vantaggi a più di un nostro compagno di avventura.
Tutto questo ci servirà, come accennato poco fa, per potenziare i nostri compagni, sia a livello di mere statistiche che dotandoli di nuove abilità che torneranno utili durante i combattimenti. Gli scontri di The Lonesome Guild sono tanto semplici quanto funzionali e si basano praticamente sulla tattica del colpire e fuggire.
Oltre all’attacco siamo infatti dotati della schivata, che diventa fondamentale per non soccombere in breve tempo. A differenza degli avversari, che sono spesso imbottiti di PV, basteranno infatti pochi colpi ben assestati per veder sconfitto un nostro alleato.
Tiny Bull Studios ha comunque dotato i giocatori di diversi assi nella manica, come le già citate abilità speciali, un potente attacco che coinvolge Ghost e l’intero party e anche delle meccaniche che curano i nostri personaggi. Un sistema di combattimento, insomma, alla fine dei conti semplice ma non per questo banale. Al netto di esserci trovato spesso dinnanzi dei veri e propri punching balla dalla vita infinita, infatti, abbiamo tutto sommato apprezzato quelle che sono le scaramucce di The Lonesome Guild.
The Lonesome Guild: in conclusione
Per quello che abbiamo potuto vedere in queste prime ore di gioco, The Lonesome Guild ha un potenziale notevole. Sebbene si basi su più di qualche elemento derivativo, l'opera di Tiny Bull Studios si presenta infatti come un'avventura contraddistinta da meccaniche intriganti, un mondo affascinante da esplorare e un comparto artistico curato e colorato.
La gestione della gilda, con i suoi personaggi unici, pare poi avere tutte le carte in regola per regalare tante soddisfazioni, sia sul piano narrativo che su quello del gameplay. Da non sottovalutare è poi l’importante messaggio contro la solitudine e sull’importanza dell’amicizia. Non ci resta ora che attendere il 23 ottobre per scoprire se The Lonesome Guild riuscirà a confermare queste prime buone impressioni.