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The Order: 1886 a 60 fps è uno dei giochi graficamente migliori sul mercato

Digital Foundry testa The Order su PlayStation 5 a 60 fps, dimostrando che è ancora tecnicamente uno dei migliori prodotti mai realizzati.

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a cura di Andrea Maiellano

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Pubblicato il 11/08/2023 alle 20:00

Nel febbraio del 2015, The Order: 1886 è stata una vera e propria meteora. Tanto capace di generare aspettative nei giocatori, quanto di sparire dai radar una volta uscito sul mercato.

Questo TPS caratterizzato da un forte accento sul comparto narrativo, approdò su PS4 avvolto da una fitta coltre di aspettative da parte degli utenti. Aspettative che, per quel peculiare periodo videoludico, vennero deluse da quello che, per molti, sembrò più un assaggio di quello che “sarebbe dovuto essere”.

Con un modesto Metacritic di soli 63 punti, The Order fu aspramente criticato per la sua breve durata di circa otto ore e per la sua estrema linearità. Due aspetti che, pur di fronte alla maestosità grafica realizzata dal team di Ready At Dawn, non vennero digeriti bene da pubblico e critica…. e pensare che oggi il pubblico lamenta una scarsità di produzioni del genere.

Ovviamente il “flop” di The Order, portò Sony a rivalutare i piani sul sequel e sull’intero franchise, abbandonando l’IP. Una scelta per certi versi incomprensibile, considerando la bontà della trama e il potenziale che un secondo capitolo avrebbe potuto avere ma tant’è.

the-order-1886-160012.jpg

Una cosa però non si può negare: The Order possedeva, e possiede tuttora, una qualità grafica che ancora oggi appare eccezionale e che ha dipinto gli sviluppatori di Ready At Dawn come i pionieri delle moderne tecniche di rendering basate  sulla fisica, assieme a nomi quali Crytek e Guerrilla.

The Order è un titolo che ancora oggi viene tenuto in grande considerazione, sia da una fanbase che comunque si è affezionata alla storia narrata, sia da chi ne ha apprezzato le indubbie qualità tecniche. Proprio in merito a quest’ultima caratteristica, Digital Foundry ha voluto fare un esperimento e, sfruttando un paio di trucchetti, ha testato The Order su PlayStation 5, realizzando che, ancora oggi, siamo di fronte a un titolo che si riesce a imporre tecnicamente su molto competitor usciti svariati anni dopo.

Prima di capire come questo esperimento è stato svolto, bisogna ricordarsi che, date le limitazioni tecniche del 2015, The Order: 1886 è un gioco il cui framerate è bloccato a 30 fps e bisogna sottolineare che Ready at Dawn fece un mezzo miracolo, in termini di ottimizzazione,  per raggiungere un frame rate stabile durante tutto il gioco. A questo va aggiunti che, viste le decisioni prese da Sony, il titolo non ricevette mai un aggiornamento per PS4 Pro, ne tantomeno per PS5.

https://youtu.be/QJm0wreAOK0

Digital Foundry, difatti, ha dovuto sfruttare un firmware del 2021 di PS5, modificato a dovere, per applicare una patch al gioco atta a rimuovere il limite di 30 fps. Innalzando a 60fps il framerate di The Order ed eseguendolo sull'hardware di Playstation 5.

Il risultato finale è semplicemente sorprendente, mostrando quanto The Order sia invecchiato dannatamente bene e possa essere considerato alla pari di un titolo next gen attuale.

Purtroppo, il vecchio SDK utilizzato per creare The Order: 1886, non supporta una risoluzione di uscita a 4K e, nonostante una variabile di comando interna con 4K come opzione potenziale (la quale molto probabilmente risale ai primi test svolti su PC), è possibile solamente eseguire il gioco in formato 16:9 (a una risoluzione di 1600x900 onde evitare crash).

Un'opzione interessante ma che rende evidente che le inquadrature sono state realizzate per il formato ultrapanoramico, dato che utilizzando questa opzione si riduce il campo visivo e si compromette la composizione delle sequenze.

Sfortunatamente, per accedere tutto questo, come vi anticipavamo poc’anzi, è necessario un firmware  modificato risalente al 2021, per via del quale non si può connettere alla rete la console onde evitare conseguenze da parte di Sony.

In definitiva, il lavoro svolto da Digital Foundry, mostra ancora una volta il potenziale, che purtroppo mai verrà espresso appieno, di The Order, oltre a rendere noto, ancora una volta, quanto Ready At Dawn fosse tecnicamente all’avanguardia nel 2015. Però chissà, magari un giorno Sony deciderà di riprendere in mano l’IP e raccontarci come finisce la storia imbastita dal suo visivamente spettacolare TPS.

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