The Rogue Prince Of Persia, il principe secondo i creatori di Dead Cells | Provato

Con grande sorpresa i creatori di Dead Cells non sono a lavoro a un nuovo capitolo della loro celebre IP ma a un nuovo Prince Of Persia

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a cura di Andrea Maiellano

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Pur non sembrando la più credibile delle "voci di corridoio", era da qualche tempo che circolava un rumor decisamente peculiare: Evil Empire, i creatori di Dead Cells, sono al lavoro sul prossimo Prince Of Persia. 

Un'indiscrezione poco realistica, sia considerando la recente uscita di Prince Of Persia: The Lost Crown, sia considerando il DNA del team di sviluppo

The Rogue Prince Of Persia uscirà su Steam il prossimo 14 Maggio in Accesso Anticipato.

Qualche giorno fa, però, Ubisoft mi ha invitato a provare un titolo non ancora annunciato e di cui, volontariamente, non avrebbero rivelato il titolo fino all'inizio dell'evento. 

Inizialmente pensavo si trattasse del ritorno in pompa magna di Rayman e, invece, con grande stupore mi sono trovato di fronte a una versione giocabile di The Rogue Prince Of Persia, una produzione Rogue-Lite realizzata proprio da Evil Empire, i creatori di Dead Cells.

Si ritorna nei panni del principe

Chiunque abbia detestato il fatto di ritrovarsi a impersonare Sargon nel recente The Lost Crown, può dormire sonni tranquilli. In The Rogue Prince Of Persia si ritornerà nei panni del celebre Principe, impegnato a salvare il regno dall'invasione degli Unni.

Durante la presentazione del titolo mi sono state fornite poche informazioni sulla reinterpretazione, da parte di Evil Empire, del celebre Principe. Si tratta del figlio di Re Peroz, il quale si ritrova in una situazione catastrofica di cui è in parte responsabile.

Ctesiphon, capitale del regno, è stata occupata dai malefici Unni, signori della magia sciamanica. Per salvare la popolazione del regno, il Principe deve affidarsi alla sua intraprendenza e ancor di più alle potenzialità della sua bola, un mistico artefatto che gli permette di viaggiare indietro nel tempo ogni qualvolta si ritroverà a un passo dalla morte.

Un tentativo dopo l'altro, grazie alle sue grandi doti atletiche e a una spiccata abilità nel combattimento corpo a corpo, il Principe migliorerà le sue conoscenze in merito ai temibili invasori, stringerà nuove alleanze e si spingerà oltre ogni limite per dimostrare al suo popolo di essere un vero eroe.

Un'incipit che, almeno per il momento, non sorprende per originalità, ma che si rivela perfetto per fare da sfondo a un titolo di stampo rogue-lite. Durante la prova mi è stato confermato che il comparto narrativo si evolverà assieme al protagonista, permettendo al giocatore d scoprire maggiori elementi in merito alla storia e al mondo di gioco realizzato da Evil Empire.

Quando Dead Cells incontra Prince Of Persia

The Rogue Prince Of Persia mi è stato presentato, fin da subito, com un action-platform in due dimensioni con elementi Rogue-Lite. Non appena ho avuto la possibilità di mettere mano alla nuova produzione di Evil Empire, però, la sensazione è stata quella di ritrovarmi di fronte a una evoluzione, almeno sotto certi aspetti, di Dead Cells.

Tutto quello che ho amato del celebre Rogue-Like è presente in The Rogue Prince Of Persia: loot chest costanti pensate per fornire le armi più disparate, generazione procedurale delle ambientazioni, mercanti atti a offrire servizi di potenziamento degli equipaggiamenti, aree nascoste che offrono sfide decisamente ardue in cambio di tesori preziosi, due valute di gioco per poter potenziare temporaneamente, o permanentemente, il proprio equipaggiamento, power-up che incrementano le varie abilità del protagonista e un sistema di amuleti pensato per garantire una serie di abilità passive atte ad arrecare danni maggiori ai nemici.

Ovviamente a ogni morte si ripartirà dall'Oasi (l'hub principale di The Rogue Prince Of Persia), dove si potrà migliorare alcuni aspetti del Principe, e del suo equipaggiamento iniziale, prima di ripartire da capo in un mondo di gioco completamente nuovo.

Il tutto, come da prassi, condito da un ritmo di gioco molto frenetico, basato su una sapiente alchimia fra costanti scontri corpo a corpo contro gli Unni e sezioni platform che riportano alla mente i migliori episodi della serie (compreso il recente The Lost Crown).

Se in passato avete amato, o anche semplicemente apprezzato, Dead Cells, in The Rogue Prince Of Persia troverete tutti quegli aspetti che hanno reso celebre il titolo più celebre di Evil Empire. 

Durante la mia prova ho potuto provare due ambientazioni (un villaggio rurale e un acquedotto) e confrontarmi con il primo boss del gioco: un temibile minotauro che, al netto di una serie di pattern d'attacco fin troppo banali, mi ha offerto uno scontro ben strutturato e suddiviso in due fasi ben distinte. 

Per quanto riguarda le ambientazioni, al netto della loro natura procedurale, il level design mi ha ricordato fin troppo Dead Cells. Dopo anni spesi sul Rogue-Like di Evil Empire, le planimetrie si sono rivelate fin troppo intuitive, con la disposizione delle aree segrete forse eccessivamente telefonata.

Niente di male, sia chiaro, ma il rischio che venga considerato come un seguito di Dead Cells "sotto falso nome" potrebbe rivelarsi concreto, per lo meno tra i molteplici fan della IP di Evil Empire.

Quello che ho davvero apprezzato è una velocità di gioco maggiore rispetto a Dead Cells e una verticalità inaspettata grazie alla capacità del Principe di correre, praticamente in ogni direzione, sui muri presenti nelle ambientazioni.

Basta guardare lo sfondo e, se è presente una parete di qualsivoglia tipo, il Principe ci potrà correre per un breve periodo di tempo. Se la parete si rivelerà troppo estesa, basterà compiere un salto, magari su una parete laterale per raccogliere maggior slancio, e ricominciare a correre sul muro.

Una meccanica che a parole potrebbe risultare molto scontata, forse addirittura banale, ma che pad alla mano si è rivelata un vero toccasana per il ritmo di gioco, andando a offrire tutta una serie di soluzioni di movimento atte a rendere più frenetica l'azione nel suo insieme. 

Per quanto riguarda il combat system, invece, ci troviamo di fronte alla formula più classica del cenere. Un tasto è dedicato agli attacchi corpo a corpo, un'altro permette di utilizzare l'arma a distanza attualmente equipaggiata e un terzo permette di scagliare i nemici contro le pareti, i fossati, le trappole sparse per le mappe di gioco o, molto banalmente, contro gli altri avversari per stordirli temporaneamente.

Poche azioni ma miscelate perfettamente per garantire un combat system sempre nevrotico e coinvolgente, anche dopo svariati tentativi spesi nella stessa mappa.

Graficamente peculiare

Sono certo che l'aspetto che farà più discutere di The Rogue Prince Of Persia, sarà il suo comparto artistico. Evil Empire, difatti, ha deciso di salutare la pixel art e abbracciare uno stile che sembra disegnato a mano e che ricorda il minimalismo delle pitture egizie.

Di primo acchito The Rogue Prince Of Persia sembra fin troppo essenziale, sia nei colori che nei dettagli a schermo, ma bastano pochi minuti per capire quanto lavoro sia stato svolto dagli sviluppatori per ottenere un risultato tanto straniante quanto caratteristico

Le animazioni sono tante e tutte molto fluide, i personaggi visti fino a ora tutti ben caratterizzati e con una buona dose di dettagli e quelle ambientazioni che inizialmente sembravano fin troppo spoglie, in realtà sono ricolme di piccoli dettagli che richiedono un pochino di attenzione per risaltare a dovere agli occhi del giocatore. 

Molto peculiare la scelta di colori utilizzata per il protagonista, e in linea di massima per tutti i personaggi di The Rogue Prince Of Persia, così come le palette cromatiche adottate per gli ambienti di gioco riescono nell'intento di scandire i vari biomi in maniera molto chiara e precisa.

Piccola menzione d'onore per le tre tracce che ho potuto ascoltare della colonna sonora. La prima di queste si è rivelata assuefacente in maniera molto simile alle composizioni di Darren Korb (colui che ha firmato la colonna sonora di Hades per intenderci), rimanendomi in testa per parecchie ore in seguito al termine della prova. 

Nota a margine, infine, per la moltitudine di opzioni dedicate all'accessibilità. In maniera analoga a quanto svolto con Dead Cells, anche in The Rogue Prince Of Persia, Evil Empire ha optato per rendere il titolo fruibile anche da chi non è molto affine al genere Rogue-Like.

Un piccolo dettaglio, che molto probabilmente farà storcere il naso ai puristi del genere, ma che mi ha fatto piacere che sia stato tenuto in considerazione vista l'elevata qualità che, già da questa breve prova, traspare da questa nuova iterazione del celebre Principe.