Tradurre i giochi in italiano è uno spreco di tempo e denaro

Secondo l'ex produttore di DICE, il doppiaggio dei giochi nella nostra lingua è uno spreco di risorse.

Avatar di Massimo Costante

a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Molti giocatori chiedono sempre a gran voce una localizzazione in lingua italiana dei loro giochi preferiti, ma secondo l'ex produttore di DICE, gli adattamenti per il Bel Paese sono solo uno spreco di risorse.

main foto principale dday

In concomitanza con la mancata localizzazione in italiano di Forza Horizon 3, Gordon Van Dyke si esprime aspramente in merito alle localizzazioni italiane, aprendo ancora una volta uno spinoso dibattito della rete.

Van Dyke ha infatti sfruttato il proprio profilo Twitter per dar sfogo a tutto il suo dissenso verso la pratica che prevede la traduzione dei videogiochi in italiano, addirittura invitando gli sviluppatori in generale ad abbandonare tale attenzione verso l'Italia, anche perché - sempre secondo lo sviluppatore - "gli italiani conoscono benissimo l'inglese".

Cattura JPG

Secondo Van Dyke - impegnato nello sviluppo del titolo indie Kingdoms - le risorse impegnate per la localizzazione italiana dovrebbero essere indirizzate su altre lingue, come il russo e il portoghese che riguardano i mercati emergenti nel settore dei videogiochi, rispettivamente della Russia e del Brasile.

Le motivazioni di tali affermazioni potrebbero essere ricercate altrove, soprattutto per quanto riguarda i titoli indie: in effetti un team di sviluppo indipendente, che investe sulla localizzazione italiana, spesso non riesce ad avere nemmeno il ritorno economico dell'investimento iniziale per la traduzione, nonostante l'Italia sia il quinto mercato europeo per rilevanza economica in ambito videoludico.

Credete anche voi che l'attenzione per la nostra lingua sia ormai un appannaggio delle grandi case di sviluppo