Un cast d'eccezione

Dopo uno sviluppo durato ben tre anni e mezzo, Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots pone la parola fine ad una delle saghe più longeve e di successo della storia dei videogiochi. Con il congedo di Solid Snake, il mercato PlayStation 3 si arricchisce di uno dei titoli più ambiziosi mai creati negli ultimi anni. Ed è già storia.

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a cura di Tom's Hardware

Un cast d'eccezione

L'elemento trainante delle produzioni di Kojima è sempre stata la caratterizzazione dei suoi personaggi. Oltre a Snake, ancor più convincente nel suo inedito ruolo di povero vecchio e malato, la palma d'oro è da assegnare al quartetto delle "Beauty and the Beast", composto unicamente da giovani donne; quattro personaggi femminili per quattro sequenze indimenticabili. Nell'insieme, comunque, ogni singolo personaggio riesce a manifestare le proprie emozioni (virtuali), lasciando una valida impronta sull'avvicendarsi degli eventi.

Non tutto il gioco, però, è sempre così straordinario. Kojima si perde a volte in peccati veniali, come un umorismo di basso profilo a base di rutti (e altro…), o storie d'amore rocambolesche e piene di cliché. Un po' di evasione non è male, in generale, ma stona in questo MGS, nell'episodio che dovrebbe assicurare un filo logico a vent'anni di intriganti vicissitudini. Anche la sequenza finale (che dura un'ora circa), per quanto stordente dal punto di vista emozionale e della sua portata filosofica, cade in questo infimo tranello, peccando di evitabili esagerazioni.

Tradizione rispettata e non solo

Per quanto riguarda l'aspetto ludico vero e proprio, Guns of the Patriots offre un gameplay modellato sulla base degli episodi recenti, introducendo un paio d'aspetti del tutto inediti. Ripetiamo quanto detto in apertura: MGS è un gioco per chi  ha sempre saputo apprezzarne la natura. I neofiti, dunque, potrebbero scoraggiarsi nel provare l'inevitabile disorientamento iniziale, mentre i denigratori sono ancora una volta pregati di rivolgersi altrove.

La base di tutto è, come sempre, un connubio tra infiltrazione ed azione: uno schema classico, che conta qualche miglioramento. La risposta alla critiche espresse per il terzo capitolo non si è fatta attendere. Punto primo, Snake è più agile che mai. In seconda battuta, la gamma di movimenti è stata sensibilmente rivista al rialzo e, per finire la telecamera, finalmente gestibile a proprio piacimento. La varietà di visuali disponibili in MGS 4 è un enorme passo avanti, rispetto al passato. Si può decidere di passare in modalità FPS, oppure di visualizzare la camera alle spalle (a destra o a sinistra), il tutto con comandi semplici ed intuitivi.