Vampire The Masquerade Bloodlines 2, lo abbiamo visto a porte chiuse durante l'E3 2019

Abbiamo visto in anteprima il seguito del sottovalutato Vampire Bloodlines, attraverso una demo a porte chiuse all'E3 2019.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Annunciato a sorpresa durante la GDC, Vampire Bloodlines 2 è entrato di diritto tra i videogiochi più attesi del prossimo anno. Durante l'E3 2019 non siamo riusciti a provarlo, ma un gruppo di sviluppatori ci ha mostrato una demo a porte chiuse di circa quaranta minuti dedicata principalmente alle scelte di dialogo e ad alcune caratteristiche legate al combat system.

Ora vi racconteremo nel dettaglio ciò che abbiamo visto, ma lo diciamo subito, il gioco era in pre-alpha e ben lontano dalla pubblicazione, ragion per cui, abbiamo deciso di soprassedere su alcuni aspetti tecnici del prodotto.

La Seattle oscura

Ci troviamo a Seattle, una città tanto movimentata di giorno, quanto oscura di notte. Per Hardsuit Labs - sviluppatori del seguito -si tratta dell’ambientazione perfetta per questo Bloodlines 2, anche perché lo studio si trova proprio in quella città e l’occasione era troppo ghiotta per non sfruttarla. Tra l’altro non si tratta di una rappresentazione casuale, al contrario i ragazzi del team ci hanno spiegato di quanto ci tengano che sia riconoscibile il più possibile da parte dei giocatori. È bene però specificare che non si tratta di un classico open world, ma come il primo capitolo, la città è divisa in aree più o meno grandi, anche se molto più dettagliate ed esplorabili.

Il nostro personaggio – che sarà personalizzabile nella versione finale e non parla – è un senza casta, non appartenente in maniera naturale a una delle caste descritte nel regolamento della Camarilla che gestisce la Masquerade, un congregato, appunto, di clan che lega i rapporti tra vampire e umani. Il perché è senza casta è presto detto, il protagonista è nato da un abbraccio di massa, una situazione proibita dal regolamento e anche molto pericolosa. A inizio demo il personaggio si trova nel proprio rifugio che funge anche da HUB centrale per tutte le nostre operazione. Non c’è dato sapere se sarà come il primo capitolo, ma da quello che abbiamo potuto vedere sembra costruito in maniera simile, a ogni modo non è stata molta importanza a quest’ultimo, concentrandosi di più sull’esterno e sull'interazione con i personaggi.

In strada il gioco riesce subito a colpirci, non tanto per l’aspetto tecnico in Unreal Engine 4 che comunque rimane buono -  ma non sorprendente - tanto più per l’atmosfera, parecchio rispettosa del primo episodio. Il nostro protagonista è in cerca di risposte sulla propria "nascita" come vampiro e decide di raggiungere un night club della zona per parlare con la proprietaria, cercando di ottenere indizi. Hardsuit Labs ci ha da subito regalando un sorriso, mostrandoci come lo spirito del night club - posto riconoscibile del predecessore - sia molto simile al passato. Il personaggio può dialogare, ballare e ottenere missioni in completa libertà.

I dialoghi sono fondamentali e ogni nostra risposta darà origine a un preciso percorso narrativo. Le nostre capacità di dialogo e di combattimento, dipendono dalla scelta della casta che diciamo di seguire. Nel gioco ce ne saranno cinque: Brujah, Tremere, Toreador, Ventrue e Malkavian, ognuna diversa sia per aspetto che per abilità fisiche e vampiriche.

Le abilità sfruttano il Potere del Sangue che è possibile ricaricare assorbendo sangue dagli umani. Ne abbiamo viste alcune di queste "magie" come degli spuntoni di sangue uscire dal pavimento, le ali di pipistrello per fluttuare o una forma eterea per non subire danni per brevi periodi. Recuperare sangue non è mai troppo semplice, innanzitutto perché, ovviamente, non bisogna farsi notare e in secondo luogo bisogna evitare di uccidere la nostra vittima. L'eventuale morte, causerà, esattamente come Bloodlines, un passo in più verso la pazzia e venire visti in maniera peggiore dagli altri personaggi. Così come è evitabile essere visti mentre si "succhia" sangue, bisogna stare attenti anche a non essere notati mentre ci si arrampica su palazzi o si utilizza una magia vampirica. La cosa più interessante vista è sicuramente la Risonanza del Sangue, una particolare abilità che permette di osservare il sangue di tutti gli umani intorno e capire, in base al colore, lo status emotivo di ognuno. Questo serve per ottenere determinati buff o caratteristiche aggiuntive temporanee una volta cibati.

Oltre alle abilità, non mancano armi sia da mischia che da fuoco per eliminare i nostri nemici. Anche queste ultime sono regolate da caratteristiche che vanno migliorate col tempo, esattamente come lo scassinamento e la possibilità di hackerare alcune parti informatiche, entrambe automatiche e senza minigiochi a seguire.

Hardsuit Labs ci ha spiegato che il gioco avrà una durata di circa trenta ore, che possono diventare di più seconda di come decidiamo di agire durante le missioni principali e secondarie. Queste ultime sono parecchie e comprendono alcune legate a sette personaggi, che durante l'abbraccio di massa sono divenute vampiri esattamente come noi. Di conseguenza ne siamo legati e potrebbero aiutarci a capire di più sia su tutta la lore di gioco che sulla nostra storia. Gli sviluppatori ci hanno anche confermato che ci saranno molto probabilmente riferimento e personaggi legato al primo capitolo, ma non potevano dirci di più, inoltre il gioco non verrà probabilmente localizzato in italiano, anche se rimangono dei dubbi sui sottotitoli.

Tirando le somme

Questa prima dimostrazione di Vampire Bloodlines 2 ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Non che non avessimo fiducia nei talentuosi ragazzi di Hardsuit Labs, sia chiaro, tuttavia sviluppare un seguito di un gioco tanto amato – e tanto odiato – come Bloodlines non è assolutamente semplice. Il gioco promette di puntare tantissimo sulle scelte, sulla narrazione e sul rapporto tra fazioni, oltre che mettere in gioco un estremo fattore moralità che influirà su tutte le nostre azioni. Non sembra un gioco rivoluzionario, probabilmente non lo vuole essere, ma desidera fortemente diventare quel Vampire Bloodlines che tutti possano conoscere e apprezzare, anche da chi non ama troppo la serie Masquerade.