I videogiochi possono essere ottimi insegnanti, lo dice il guru Shapiro

I videogiochi possono essere degli ottimi insegnanti per i più giovani? Secondo il guru Shapiro sì: ecco cosa ha rivelato in una recente intervista.

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a cura di Nicola Armondi

I videogiochi sono spesso al centro dell'attenzione anche dei media non specializzati e, come ben sappiamo, molte volte vengono strumentalizzati per fare notizia e criticare la nostra passione in modo banale e poco approfondito. I videogiochi, se ben usati, possono essere un ottimo strumento per ogni età: a confermarlo è anche Jordan Shapiro, uno dei massimi esperti mondiali di competenze digitali e tecnologia dell'istruzione. Come riporta agi.it, Shapiro, che si trova in Italia per presentare il suo nuovo libro "Il metodo per crescere i bambini in un mondo digitale", ha voluto parlare direttamente ai genitori affermando "I vostri figli imparano molto giocando".

Shapiro spiega che le restrizioni, in generale, non sono positive: ogni genitore può gestire i propri figli come preferisce, ma la tecnologia è parte integrante della vita di tutti i giorni e di tutte le persone, quindi avvicinare in modo positivo i più giovani a essa è importante. Si tratta inoltre di un allentamento per il futuro, visto che può essere utile per migliorare le abilità sociali e le competenze emotive.

I videogiochi possono essere degli ottimi insegnanti poiché pongono il bambino di fronte a delle sfide e gli insegnano a superarle, con impegno e dedizione. Ovviamente nulla di tutto questo deve sostituire le esperienze più fisiche, come un semplice pomeriggio al parco con altri bambini, ma non bisogna separare nettamente mondo digitale e quello analogico.

Shapiro consiglia invece di guidare i propri figli all'interno del mondo digitale: i problemi nascono solo se il giovane viene lasciato solo a gestire questo tipo di realtà. La tecnologia è, per Shapiro, solo uno strumento da usare e dal quale non farsi usare; a questo proposito viene fatto l'esempio dei libri stampati: alcuni di essi potrebbero avere contenuti negativi per i giovani, ma non per questo neghiamo l'utilità della carta o la validità della scrittura.

L'importante è utilizzare in modo equilibrato la tecnologia e guidare i più giovani, insegnandogli a rapportarsi con essa. Voi siete d'accordo?