Windows 8 non piace neanche a Blizzard. Diablo su Linux?

Rob Pardo di Blizzard esprime supporto alle parole di Gabe Newell, che aveva puntato il dito contro Windows 8 definendolo catastrofico per il settore PC. Rimane poca chiarezza sulla posizione delle due aziende, mentre Microsoft per ora non replica.

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a cura di Manolo De Agostini

Blizzard non ama Windows 8, proprio come il boss di Valve Gabe Newell. Rob Pardo, vicepresidente esecutivo per il game design, ha scritto su Twitter che nemmeno la casa di Diablo e World of Warcraft ritiene il nuovo sistema operativo impressionante.

Come Newell, anche Pardo non dice esattamente che cosa non va in Windows 8. Il discorso di Newell era all'interno di una chiacchierata sulle piattaforme aperte e sulla decisione di Valve di portare Steam e giochi su Linux (Ubuntu per la precisione).

Il boss della software house ha però previsto un futuro in cui diversi produttori di PC (OEM) abbandoneranno il mercato a causa di margini di guadagno in caduta libera. Non ha parlato direttamente di produttori di videogiochi.

Aspettiamo perciò che arrivino dichiarazioni più concrete e specifiche. Per ora, come molti altri siti, possiamo presumere che al centro della diatriba vi sia - in qualche modo - il Windows Store, concorrente diretto di Steam e sicuramente poco gradito a Newell.

Il negozio digitale di Microsoft va infatti a rompere le uova nel paniere della casa di Half Life, che finora ha rappresentato la piattaforma principale per l'acquisto diretto di giochi PC. Ci piacerebbe inoltre sapere se Valve e Blizzard abbiano contattato Microsoft per esporre i loro dubbi. La casa di Redmond per ora non ha replicato alle due affermazioni.

Dopo il tweet di Pardo, il mondo open source è entrato nuovamente in fermento. I giochi Blizzard arriveranno su Linux? Secondo Michael Larrabel di Phoronix, negli anni passati un client nativo per Linux dell'MMORPG World of Warcraft è esistito davvero, ma non è mai stato reso pubblico. La software house inoltre ha lavorato in passato con ATI/AMD sui driver Catalyst per i SO open source.

Le informazioni più recenti dicono che Blizzard sta solo monitorando la situazione. "La buona notizia è che i loro titoli principali (Diablo III e StarCraft II) hanno client OS X nativi ufficiali che usano OpenGL", scrive Larabel.

Insomma, l'arrivo di altri giochi nativi su Linux non è un'eventualità da scartare, ma prima di parlare di fuga da Windows "ce ne passa". Ricordiamo comunque che anche il Croteam, il famoso studio dietro alla serie Serious Sam, è intenzionato a portare l'ultimo capitolo del suo FPS su Steam per Ubuntu.