Xbox 720 contro i giochi usati, è polemica: c'è chi dice no

Più fiducia e riguardo per i videogiocatori: questa la strada da seguire secondo CD Projekt Red, la software house di The Witcher 2, che si schiera contro lo sviluppo di una soluzione anti-giochi usati sulla prossima Xbox.

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a cura di Manolo De Agostini

Impedire il funzionamento dei giochi usati su console "può essere una cosa cattiva". A dirlo in un'intervista a Eurogamer è Adam Badowski, managing director di CD Projekt Red, lo studio di sviluppo di The Witcher 2. Le dichiarazioni del manager sono in totale contrapposizione con quelle di Jameson Durall, designer di Volition, favorevole a una tecnologia che impedisca o limiti l'uso di giochi usati sulla prossima Xbox (Xbox 720 contro i giochi usati, sviluppatori in estasi).

Entrambe le dichiarazioni nascono da un'indiscrezione: non sappiamo se effettivamente la prossima console Microsoft avrà una tecnologia simile, eppure il fatto che se ne parli lascia intuire che il tema è caldo nell'industria tecnologica. Fondamentalmente si scontrano due correnti di pensiero, che valgono sia per i giochi usati sia per la pirateria. Da una parte abbiamo quella di Durall, che vuole ingabbiare i videogiocatori con tecnologie e vincoli, dall'altra quella di CD Projekt Red, che parla di "coccolare" i giocatori per stringere un rapporto di fiducia che possa durare nel tempo.

"Suppongo che sappiate che abbiamo deciso di non continuare il nostro idillio con gli avvocati alla caccia dei pirati. Perdiamo soldi non per i pirati, ma perché la gente ha deciso di non acquistare il nostro gioco", ha dichiarato Badowski, facendo riferimento alle lettere di risarcimento danni inviate ai pirati di The Witcher 2.

"Dovremmo investire di più per aggiornare e affinare i nostri prodotti e convincere i giocatori a conservarli, a essere dalla nostra parte e capire le necessità - siamo uno studio indipendente, dobbiamo prevenire possibili licenziamenti e abbiamo bisogno di crescere per avere la forza di creare nuovi giochi".

"Vogliamo essere trattati in modo equo. La maggior parte delle soluzioni hardcore e hardware (cioè paletti tecnologici, NdR) funzionerà per brevi periodi, ma un forte legame con i giocatori potrà cambiare la situazione. Per noi questa è la strada migliore".

Secondo Micha? Platkow-Gilewski, capo del marketing, "i giocatori rimangono al nostro fianco perché credono nel valore del prodotto e che valga la pena averlo sulla mensola anche se l'hanno finito due o tre volte. Lo fanno perché hanno libero arbitrio: se glielo togliamo, potrebbe essere una buona cosa per gli affari, ma se qualcuno mi costringe a tenere il gioco anche se non lo voglio, questo va contro la mia volontà.

"Vogliamo fare quanto possibile per i nostri giocatori. Non vogliamo costringere nessuno. Lo stesso l'abbiamo fatto per i giochi senza DRM". Tutto ruota attorno alla fiducia e alla responsabilizzazione del giocatore, e questo passa da un rapporto con il cliente costruito giorno dopo giorno, tassello dopo tassello.

CD Projekt Red non nega di essere spaventata dal mercato console e dalle sue dinamiche (mercato dell'usato in primis), ma per il debutto di Witcher 2 su Xbox 360 a metà aprile spera che "l'anno speso ad adattare e migliorare il gioco sia sufficiente per conquistare il cuore dei videogiocatori su console".

"Penso che il cuore e l'anima del giocatore RPG sia diversa da quella degli altri giocatori - la maggior parte di questi ragazzi vuole avere i giochi migliori sulla propria mensola e questo è uno di quelli", ha dichiarato Badowski. La software house per questo secondo debutto punta su due DVD, una guida stampata, il manuale e un grande mappa, il tutto conservando il prezzo standard. L'intenzione sarebbe anche quella di offrire DLC, patch ed extra gratuitamente, ma "la policy di Microsoft ci impedisce di dare contenuti alle persone gratuitamente. Quindi abbiamo un grande problema. Dobbiamo pensarci".

Quello di CD Projekt Red è senz'altro un discorso più sensato di quello fatto da Durall, che nella sua analisi non si è mai soffermato a capire perché nascono e crescono fenomeni come il mercato dell'usato e, in parte, anche la pirateria. Ci sono delle dinamiche spiacevoli da entrambe le parti: i videogiocatori hanno sicuramente le loro colpe, ma editori e sviluppatori non sembrano (tutti) disposti a riconoscere le loro. Non sappiamo se il cambio di rotta di CD Projekt Red segnerà un nuovo inizio ma di certo è una strada che vale la pena percorrere.