Il servizio in abbonamento di Microsoft torna a far parlare di sé con una campagna pubblicitaria che strizza l'occhio alla nostalgia videoludica. Attraverso un racconto volutamente grottesco, la casa di Redmond vuole evidenziare quanto sia cambiato il modo di fruire i videogiochi nell'ultimo ventennio. L'obiettivo è chiaro: sottolineare il valore dell'offerta rispetto ai modelli di consumo del passato. Lo spot lo trovate qui.
La scelta creativa dello spot si distingue per il suo approccio bizzarro e surreale. Al centro della narrazione troviamo un giovane appassionato che vive letteralmente all'interno di una cassetta per la restituzione dei giochi, simile a quelle che caratterizzavano i negozi di noleggio come Blockbuster. L'ambientazione rimanda direttamente all'era di Xbox 360, quando accedere a un titolo specifico richiedeva pazienza, tempismo e spesso molta fortuna.
Il protagonista della pubblicità appare circondato da decine di custodie di giochi che non lo interessano minimamente. La sua attesa si protrae apparentemente da giorni, forse settimane, in una sorta di campeggio forzato dentro quello spazio angusto. Il momento culminante arriva quando finalmente qualcuno restituisce una copia di Gears of War: la reazione del ragazzo è eccessiva, quasi comica, mentre copre di baci la confezione del gioco tanto agognato.
Microsoft utilizza questo contrasto stridente per marcare il passaggio generazionale nel mondo del gaming. La prima parte dello spot ricrea efficacemente quel senso di frustrazione che molti giocatori italiani ricorderanno bene: andare in negozio sperando di trovare disponibile proprio quel titolo, oppure prenotarlo e aspettare settimane prima che qualcun altro lo restituisse. Un'esperienza che oggi appare quasi preistorica.
La transizione narrativa segna il punto focale della comunicazione. Con la dicitura "com'era allora", il video abbandona l'atmosfera claustrofobica del passato per mostrare la realtà attuale. Lo stesso protagonista, ora adulto, siede comodamente davanti al proprio schermo con accesso immediato a centinaia di titoli. Tra questi figura naturalmente anche Gears of War, disponibile nella recente edizione Reloaded.
Il messaggio pubblicitario punta sull'abbondanza di scelta come elemento distintivo del servizio. Xbox Game Pass viene presentato come la soluzione definitiva a quelle limitazioni che caratterizzavano il noleggio tradizionale. Non più dipendenza dalla disponibilità fisica delle copie, non più attese infinite, non più spostamenti verso negozi specializzati.
La campagna arriva in un momento particolare per il servizio Microsoft. Nonostante i recenti ritocchi alle tariffe abbiano generato discussioni nella comunità dei videogiocatori, l'azienda continua a posizionare la propria piattaforma come un'opzione economicamente vantaggiosa per accedere a un catalogo vastissimo. L'aggiunta costante di nuovi titoli rappresenta uno degli argomenti principali utilizzati per giustificare il modello in abbonamento.
Lo spot si conclude con una formula semplice ma diretta: "È così che giochiamo adesso". Una dichiarazione che vuole certificare il superamento definitivo del modello di fruizione precedente. La narrazione circolare, che riprende lo stesso personaggio a distanza di anni, enfatizza l'evoluzione tecnologica e commerciale del settore videoludico, trasformando quello che era un mercato basato sulla scarsità in uno fondato sull'accessibilità immediata.