Bitcoin supera quota 11.000 dollari. A fare da traino anche l'annuncio di Facebook Libra

La rinnovata crescita di bitcoin, dopo alcuni anni di magra, sembra non conoscere sosta. A maggio aveva raggiunto quota 8000 dollari e stamattina la criptovaluta era scambiata a più di 11mila dollari sui mercati asiatici. Ottimismo rinnovato da parte degli investitori dunque, anche grazie all'annuncio della criptovaluta Facebook Libra.

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a cura di Alessandro Crea

L'ascesa di bitcoin sembra ormai inarrestabile. Stamattina infatti in apertura di Borsa, la criptovaluta più famosa del mondo era scambiata a oltre 11mila dollari sui mercati asiatici e tra gli analisti c'è chi la vede proiettata a quota 100mila dollari.

Bitcoin aveva comunque raggiunto il suo valore massimo di circa 20mila dollari a dicembre del 2017, per poi crollare a quota 3200 dollari a marzo dello scorso anno. Da lì però è stata una costante rincorsa al rialzo, dapprima timidamente e poi trionfalisticamente, fino a sfondare quota 8mila dollari lo scorso maggio, con una crescita del 119% nei primi mesi del 2019, superando oggi gli 11mila.

Negli investitori sembra esserci dunque una rinnovata fiducia nei confronti delle criptovalute in generale, grazie anche ad alcune congiunture favorevoli. Dopo che quattro mesi fa JPMorgan è divenuto il primo gruppo bancario statunitense a creare una propria moneta digitale, lo scorso 18 giugno è anche arrivato l'annuncio ufficiale da parte di Facebook della prossima creazione di Libra. Quest'ultima sarà una moneta virtuale che, in abbinamento all'app Calibra, potrà essere scambiata tra utenti e utilizzata per gli acquisti online.

‎Entrambe le mosse hanno molto colpito l'opinione pubblica e anche gli addetti ai lavori, ovviamente per i ruoli chiave che JPMorgan e Facebook detengono rispettivamente in campo finanziario e tecnologico, contribuendo così a puntare i riflettori sulle criptovalute e a riaccendere il dibattito circa le prospettive a lungo termine di bitcoin ed altre monete digitali. ‎

Nel mondo ormai sono sempre di più gli esperti che credono che, nel lungo termine, le criptovalute renderanno obsoleti gli istituti bancari, del resto notoriamente contrari a questo tipo di soluzione, anche se si tratta di una situazione in via di superamento. È significativo a tale proposito ricordare la posizione dell'amministratore delegato proprio di JPMorgan, Jamie Dimon, che nel settembre del 2017 si era dichiarato apertamente ostile alle criptovalute, spingendosi fino ad affermare che bitcoin è una frode e che qualsiasi dipendente si fosse azzardato a scambiare bitcoin sarebbe stato licenziato. La posizione è stata poi ritrattata appena quattro mesi dopo e agli inizi di quest'anno è giunto l'annuncio della creazione di una propria valuta digitale. Insomma, se non puoi batterli, fatteli amici.