GeForce RTX, diverse 2060 e 2070 senza USB-C per VirtualLink

Diverse schede GeForce RTX dei partner sono prive di porta USB C per il nuovo standard VirtualLink dei futuri visori di realtà virtuale.

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a cura di Manolo De Agostini

Non tutte le schede GeForce RTX dei partner sono dotate di connettore USB C nella parte posteriore per garantire la compatibilità con lo standard VirtualLink pensato per i visori di realtà virtuale futuri.

Sostenuto da Nvidia, AMD, Oculus, Valve e Microsoft, il nuovo standard VirtualLink usa una USB C per far passare alimentazione, video e dati verso il visore VR su un unico cavo e connettore. L'obiettivo principale è rendere la gestione dei cavi più semplice. Finora Nvidia ha adottato l'USB C per VirtualLink su tutte le Founders Edition di GeForce RTX, ma a quanto pare non tutti i partner stanno facendo altrettanto.

Diverse RTX 2060 mancano di tale connettore nella parte posteriore, a vantaggio di più HDMI/DisplayPort. La RTX 2060 Ventus 6G OC di MSI ad esempio ha tre DisplayPort e una HDMI (ma anche le altre serie di MSI non hanno l'USB C), la ROG Strix RTX 2060 di Asus ha due DisplayPort e due HDMI, la Gigabyte RTX 2060 Gaming OC 6G ha tre DisplayPort e una HDMI e potremmo andare avanti.

La scelta dei produttori però non è limitata all'ultima nata della famiglia Turing, ma interessa anche la RTX 2070, con la Asus RTX 2070 Turbo EVO presentata nelle scorse ore priva di USB C nella parte posteriore. Se però si guarda anche l'offerta di MSI, ad esempio, sono diverse le RTX 2070 senza tale connettore.

Insomma, la vostra intenzione è quella di acquistare una scheda video compatibile con VirtualLink in vista dei futuri visori VR non date per scontato - sulla base delle Founders Edition - che tutte le RTX sul mercato abbiano il connettore giusto. Controllate. Per ora non ci sono RTX 2080 Ti / 2080 senza USB C da quanto abbiamo visto, ma così non si può dire per la RTX 2060 e la RTX 2070. Le schede RTX prive di USB C possono ovviamente essere usate tranquillamente con i visori attuali, in quanto dotate della potenza necessaria e una HDMI. È poi necessario che il computer abbia un numero di porte USB adeguato (4 nel caso dell'Oculus Rift, tre 3.0 e una 2.0).

Si tratta con tutta probabilità di una scelta per contenere i costi di produzione, attuata su alcune serie di fascia più bassa nell'offerta dei vari produttori. In un certo senso segnala anche il fatto che dopo il battage mediatico iniziale legato al debutto dei primi visori, il fenomeno VR abbia subito una battuta d'arresto, scendendo tra le priorità delle aziende tecnologiche. Ciò però non significa che la VR è morta, ma solo che probabilmente si aspettano sviluppi tecnologici affinché trovi maggiore apprezzamento da parte dei consumatori.