1000 droni con IA stanno per entrare in servizio nell'aviazione USA

Si tratta di aerei senza pilota che inizialmente opereranno come "gregari" per supportare, e difendere, i caccia guidati dagli essere umani.

Avatar di Luca Rocchi

a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'interesse dell'Aeronautica Americana nel programma Collaborative Combat Aircraft (CCA) risale agli albori degli anni 2000, quando ha iniziato a esplorare il potenziale dell'intelligenza artificiale (IA) nell'operare in sinergia con la prossima generazione di aerei da combattimento. L'impulso recente del programma è stato alimentato dal successo dei veicoli aerei senza pilota (UAV) come forze moltiplicatrici durante le operazioni in Ucraina.

Secondo il Wall Street Journal, l'Aeronautica Americana ha pianificato la produzione di circa un migliaio di aerei da combattimento senza pilota e dotati di IA nei prossimi cinque anni. Questi droni agiranno inizialmente in un ruolo di supporto e protezione per i caccia F-35 di quinta generazione, fungendo da "gregari" per integrare e assistere le operazioni delle flotte con equipaggio.

L'obiettivo è quello di avere droni a reazione capaci di eseguire una vasta gamma di compiti operativi, dalla ricognizione all'ingaggio di bersagli aerei e terrestri. Ciò dovrebbe contribuire a contenere i costi e vite, considerando le possibilità che la IA offre. Il Pentagono stima che il costo di un drone sofisticato sarà circa un terzo di un aereo da combattimento comparabile, con ulteriori risparmi sui costi di addestramento dei piloti.

Nonostante i potenziali risparmi, si prevede che solo la prima fase del programma costerà circa 6 miliardi di dollari. Attualmente, diverse aziende, tra cui Anduril Industries, Boeing e General Atomics, stanno competendo per ottenere i contratti del Dipartimento della Difesa, presentando prototipi dei loro aerei proposti.

Questo spostamento verso aerei da combattimento senza pilota rappresenta un cambiamento significativo nella strategia militare, combinando l'innovazione tecnologica con l'esperienza tattica acquisita dalle operazioni con droni in Ucraina. Se avrà successo, il programma CCA potrebbe ridefinire il futuro della guerra aerea, offrendo una capacità di forza più agile, efficiente e letale.

Mentre i produttori continuano a sviluppare la tecnologia, gli ufficiali dell'Aeronautica Militare stanno analizzando una serie di questioni operative e logistiche, come la capacità di carico utile, i requisiti delle piste e dell'infrastruttura per il rifornimento in volo, sia in tempo di pace che di guerra. La strada è sicuramente ancora lunga, ma questa tecnologia applicata al settore militare rivoluzionerà il concetto di scontro che oggi abbiamo in mente.