Il Governo Trump propone una legge contro "un'industria distruttiva"

Il governo Trump vuole ridefinire il concetto di "oscenità online" rischiando di intaccare intaccare anche i settori videoludico e cinematografico.

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a cura di Andrea Maiellano

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Negli Stati Uniti si profila una nuova battaglia contro la pornografia online, con potenziali conseguenze rivoluzionarie per l'intero settore. I rappresentanti repubblicani Mike Lee e Mary Miller stanno per presentare una proposta legislativa che mira a ridefinire i parametri legali dell'oscenità nell'era digitale. L'Interstate Obscenity Definition Act intende aggiornare definizioni giuridiche risalenti a quasi cinquant'anni fa, creando un nuovo standard nazionale che faciliterebbe procedimenti legali contro i contenuti pornografici diffusi attraverso internet, indipendentemente dalla loro provenienza geografica.

Il cuore della proposta è la revisione del cosiddetto "Miller Test", il criterio stabilito dalla Corte Suprema nel 1973 con la sentenza Miller v. California per determinare cosa costituisca materiale osceno. Secondo il senatore Lee, questo standard è ormai inadeguato nell'epoca di internet, dove la pornografia è facilmente accessibile anche ai minori. "L'oscenità non è protetta dal Primo Emendamento, ma definizioni legali vaghe e inapplicabili hanno permesso alla pornografia estrema di saturare la società americana e raggiungere innumerevoli bambini", ha dichiarato Lee in un'intervista esclusiva.

La modifica più significativa riguarda il secondo criterio del test Miller. Mentre la definizione originale considerava osceno il materiale che descrive condotte sessuali "in modo palesemente offensivo secondo la legge statale applicabile", la nuova proposta classificherebbe come osceno qualsiasi contenuto che raffiguri "atti sessuali reali o simulati con l'intento oggettivo di eccitare, titillare o gratificare i desideri sessuali di una persona". Una definizione notevolmente più ampia che potrebbe includere non solo gran parte della pornografia attualmente disponibile online, ma andare a toccare anche settori come quello videoludico o cinematografico.

La battaglia di Lee contro la pornografia online non è nuova. A febbraio, il senatore dell'Utah ha invocato apertamente un divieto della pornografia sulla piattaforma X e ha introdotto, insieme a Miller, lo SCREEN Act, una proposta che obbligherebbe i siti pornografici a utilizzare tecnologie di verifica dell'età per impedire l'accesso ai minori. Il primo maggio, Lee ha inoltre presentato una legislazione complementare sulla sicurezza online che richiederebbe agli app store e agli sviluppatori di verificare l'età degli utenti durante la registrazione e di ottenere l'approvazione dei genitori per i download di app da parte dei minori.

La rappresentante Miller, co-promotrice del disegno di legge alla Camera, ha espresso preoccupazioni simili, definendo la pornografia online "allarmantemente distruttiva e ben al di fuori dei limiti della libertà di espressione protetta dalla Costituzione". "Sono orgogliosa di guidare questo sforzo alla Camera con il senatore Lee per salvaguardare le famiglie americane e garantire che questo materiale pericoloso sia tenuto fuori dalle nostre case e dai nostri schermi", ha dichiarato.

Questa non è la prima volta che Lee tenta di far passare l'Interstate Obscenity Definition Act. Il senatore aveva già introdotto proposte simili nel dicembre 2022 e nel giugno 2024, ma entrambe sono state archiviate senza progredire in un Senato allora controllato dai Democratici. La proposta attuale potrebbe avere maggiori possibilità in un Congresso con una diversa composizione politica, sebbene finora non abbia attirato co-sponsor aggiuntivi.

La critica principale al "Miller Test" da parte dei promotori della legge è che fu sviluppato in un'epoca in cui la pornografia era principalmente distribuita attraverso riviste, film e videocassette, con barriere significative all'accesso per i minori. Nell'era digitale, sostengono Lee e Miller, queste barriere sono praticamente inesistenti, rendendo urgente un aggiornamento della legislazione che tenga conto della facilità con cui i contenuti pornografici possono raggiungere i bambini.

Se approvata, questa legislazione potrebbe rappresentare il più significativo intervento federale contro la pornografia degli ultimi decenni, con potenziali ripercussioni economiche non solo per quella che la Miller definisce "un'industria distruttiva che genera miliardi di dollari annualmente", ma anche, di riflesso, a ogni media che propone contenuti che potrebbero essere inclusi nella descrizione della nuova legge, ovvero videogiochi (non esclusivamente di stampo erotico) e film che rappresentano in maniera "troppo ammiccante" qualsivoglia tipologia di contenuto erotico/sessuale. I sostenitori della libertà di espressione, così come i rappresentanti dell'industria per adulti, sono già in procinto di opporsi, sostenendo, per l'appunto, che la legge potrebbe essere eccessivamente ampia nella sua applicazione e minacciare contenuti legittimi.

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3 Commenti

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Ahahahahahaha ... è la volta buona che trump salta come una molla. Ha la faccia da pornografo incallito ....
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E' sempre interessante assistere a queste battaglie.
Vediamo come và a finire.
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Proibizionismo 2.0?
Cosa potrà mai andare storto?
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In Italia l'AGCom è piu avanti
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