Il Messico fa causa a Google per il "Golfo d'America"

Il governo messicano fa causa a Google per aver rinominato il Golfo del Messico in "Golfo d'America" nelle Maps degli Stati Uniti.

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a cura di Andrea Maiellano

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La disputa tra Messico e Google si intensifica sul nuovo nome dato al Golfo del Messico, in un episodio che mette in luce le complesse intersezioni tra sovranità nazionale, tecnologia digitale e rappresentazione cartografica nel mondo contemporaneo. Il governo messicano ha ufficialmente intrapreso un'azione legale contro il colosso tecnologico di Mountain View, accusandolo di aver unilateralmente rinominato il Golfo del Messico in "Golfo d'America" per gli utenti statunitensi della piattaforma Google Maps, ignorando le implicazioni diplomatiche e storiche di tale modifica.

La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha confermato durante una conferenza stampa l'avvio della causa legale, sebbene non abbia fornito dettagli specifici su dove e quando sia stata effettivamente presentata la denuncia. Al centro della controversia c'è l'interpretazione del decreto dell'amministrazione Trump che, secondo Sheinbaum, si applicherebbe esclusivamente alla porzione statunitense del bacino oceanico, senza conferire al governo USA l'autorità di rinominare l'intero corpo idrico.

"Vogliamo semplicemente che il decreto emesso dal governo statunitense venga rispettato correttamente", ha dichiarato la presidente messicana, sottolineando come la questione vada oltre una semplice modifica di etichetta su una mappa digitale. La ridenominazione, infatti, tocca nervi sensibili legati all'identità nazionale e alla percezione della geografia condivisa tra i due paesi confinanti.

Il cambiamento è diventato effettivo a febbraio, quando Google ha implementato la nuova denominazione "Golfo d'America" per tutti gli utenti che accedono a Maps dagli Stati Uniti. L'azienda aveva preannunciato questa modifica già nel mese precedente, dichiarando di attendere solamente l'ufficializzazione del cambio di nome nel Geographic Names Information System (GNIS), considerato lo standard federale e nazionale per la nomenclatura geografica negli Stati Uniti.

Secondo quanto riportato dalla BBC, il governo messicano aveva inizialmente tentato un approccio diplomatico, inviando una comunicazione ufficiale a Google per richiedere una riconsiderazione della decisione. Solo dopo il fallimento di questo tentativo, le autorità messicane hanno alzato il tono della controversia minacciando azioni legali, ora effettivamente avviate.

Nella sua difesa, Google ha spiegato che la modifica segue una prassi consolidata di visualizzare i nomi ufficiali locali dei luoghi nelle Mappe quando questi variano tra diverse nazioni. Coerentemente con questa politica, in Messico il bacino continua a essere denominato "Golfo del Messico", mentre per gli utenti che accedono al servizio da paesi terzi appare la dicitura ibrida "Golfo del Messico (Golfo d'America)".

La vicenda solleva questioni fondamentali sul potere delle piattaforme tecnologiche di influenzare la percezione geografica e la rappresentazione dei confini internazionali. In un'epoca in cui le mappe digitali hanno ampiamente sostituito quelle cartacee nella vita quotidiana di miliardi di persone, la responsabilità delle aziende tecnologiche nel gestire denominazioni geografiche sensibili diventa particolarmente delicata.

L'azione legale del Messico rappresenta anche un tentativo di affermare il proprio diritto di partecipare alle decisioni che riguardano elementi geografici condivisi, respingendo l'imposizione unilaterale di nuove denominazioni che possono essere percepite come un'erosione dell'identità nazionale messicana e della sua presenza storica nella regione.

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