3 Italia critica il rigore sulle emissioni elettromagnetiche

Anche 3 Italia, come Wind, sostiene che i limiti previsti dalle norme sull'elettromagnetismo blocchino lo sviluppo della rete 4G. L'Italia dovrebbe allinearsi alle norme europee, dove la media è di 40 v/m e abbandonare la soglia 6 v/m.

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a cura di Dario D'Elia

3 Italia è convinta che il Governo dovrebbe abbassare i limiti sull'elettromagnetismo per favorire l'implementazione delle reti LTE 4G. Di fatto condivide la stessa opinione espressa da Wind la settimana scorsa. "In Italia i limiti previsti dalle norme sull'elettromagnetismo sono i più stringenti d'Europa. Questo, unitamente al moltiplicarsi delle reti (GSM, UMTS e LTE) e alla necessità da parte degli operatori di condividere i siti, rende impossibile il roll out delle reti LTE su siti già esistenti. L'Italia dovrebbe allinearsi alle norme europee, dove la media è di 40 v/m", ha confermato Dina Ravera, Chief Operating Officer di 3 Italia, al Corriere delle Comunicazioni.

La condivisione dei siti esistenti per la 4G appare complicata e difficile poiché verrebbero superati i limiti sull'elettromagnetismo in vigore in Italia. "Da una parte abbiamo siti che non possono essere utilizzati  [...]  dall'altra la moltiplicazione di reti e frequenze: 900 e 1800 Mhz per il GSM (per i concorrenti), 2100 Mhz per l'UMTS, 800 e 2600 Mhz per l'LTE e, a breve, 1800 Mhz per tutti gli operatori", ha aggiunto Ravera.

LTE

Poter disporre di più frequenze consente una maggiore efficienza ma al momento le condizioni minime per portare avanti i lavori non ci sono. "Gli operatori chiedono agli organi tecnici e politici di trovare una risposta veramente risolutiva e non un semplice palliativo. Ad esempio: una norma che tenga conto delle rilevazioni all'interno del palazzo e non all'esterno del palazzo sarebbe una modifica che porterebbe di fatto ad un innalzamento dei limiti di emissione elettromagnetica, facilitando il roll out dell'LTE. Ebbene, questo sarebbe un intervento che in ogni caso non sarebbe sufficiente a risolvere il problema", ha sottolineato il dirigente.

La situazione di 3 Italia è simile a quella degli altri operatori. A fronte dei grandi investimenti dovuti all'asta e al potenziamento della rete in termini di copertura, sotto il profilo legislativo si è fatto ancora troppo poco per favorire lo sviluppo della rete.

Per quanto riguarda i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici bisogna ricordare che la soglia dei 6 v/m si applica "all'interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari [...] all'aperto nelle aree intensamente frequentate". Senza un comitato scientifico specifico sarà difficile risolvere la questione e tranquillizzare i cittadini.