A che punto è la Web tax? C'è aria di intesa in Europa

Durante il prossimo Consiglio Europeo di Tallinn, fissato per il 15 settembre si discuterà di Web Tax. Manca ancora una sintesi ma qualche proposta c'è già.

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a cura di Dario D'Elia

La bozza di progetto europeo per la Web tax sarà sottoposta al prossimo Consiglio Europeo di Tallinn, fissato per il 15 settembre. Ci stanno lavorando i presidenti Paolo Gentiloni, Angela Merkel, Emmanuel Macron e Mariano Rajoy.

L'etichetta urgenza è ormai bollente. Giusto ieri, secondo indiscrezioni pubblicate dalla rivista Express, il fisco francese si starebbe preparando a notificare a Microsoft una richiesta di 600 milioni di euro per sanare la sua situazione fiscale.

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In questo contesto le proposte sul tavolo sono numerose e manca ancora una sintesi che sia in grado di soddisfare tutti. L'Italia ad esempio starebbe spingendo per una cedolare secca legata agli utili della pubblicità online - per altro la stessa "debolezza" in cui è incorsa Microsoft in Francia.

Ad ogni modo tutti hanno ben compreso che ci vuole una norma comune, in attesa che l'OCSE si esprima con report entro la primavera 2018 e un documento finale nel 2020.

L'unica certezza è che il vincolo della "stabile organizzazione" o la "significativa presenza economica" saranno dei punti di partenza imprescindibili. Possibile anche che si guardi alla proposta indiana di imporre una tassa sui beni immateriali, come ad esempio software, contenuti online, etc.