Activision Blizzard dovrà pagare una multa di 1 milione di euro per aver cercato di limitare le esportazioni di videogiochi e console Nintendo da un paese ad un altro tramite canali di distribuzione paralleli. La Corte di Giustizia UE ha praticamente confermato la sanzione che era già stata precedentemente comminata dalla Commissione UE e successivamente ridotta (a 500mila euro) dal Tribunale Europeo.
Corte di Giustizia UE
La storia parte da lontano, ovvero da ottobre 2002 quando la Commissione UE infligge 167,843 milioni di euro di ammenda a Nintendo e ad alcuni suoi distributori europei (fra cui l'italiana Linea GIG e Activision Blizzard) per violazione delle norme commerciali. Di fatto tra il 1991 e il 1997 queste aziende si sono mosse come un cartello ostacolando il mercato parallelo.
Activision Blizzard nel 2009 è riuscita a ottenere le attenuanti, poiché non coinvolta direttamente nelle operazioni, e quindi una riduzione della multa. L'obiettivo però era quello di vedere annullata la sentenza della Commissione, quindi anche il risultato di questo grado di giudizio è stato impugnato dinanzi alla Corte di Giustizia.
Il risultato si è avuto oggi: non solo sarà costretta a pagare la sanziona completa, ma i giudici hanno ribadito che tutti i documenti confermano il comportamento anti-concorrenziale.