AGCOM: calano gli accessi alla rete fissa e crollano le SIM "human"

Il terzo bollettino dell'Osservatorio sulle Comunicazioni dell'AGCOM conferma una contrazione del numero dell linee residenziali.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'Osservatorio sulle Comunicazioni dell'AGCOM (3-2019) conferma che continuano a diminuire gli accessi alla rete fissa: a giugno 2019 ne sono stati registrati 260mila in meno rispetto al trimestre precedente. In un anno la contrazione complessiva è stata di 660mila unità.

Sotto il profilo infrastrutturale però vi sono dei miglioramenti. "Se nel giugno del 2015 oltre il 92% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi a meno del 52%, pari ad una flessione di oltre 8,4 milioni di linee", sottolinea il Garante delle Comunicazioni. "Nello stesso periodo (giugno 2015 – giugno 2019) sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+6,52 milioni di unità), FTTH (+720 mila) e FWA (+ 690 mila)".

Oggi la tecnologia xDSL (45%) pesa molto meno rispetto al passato se si considera l'intero computo e questo è confermato dal dato prestazionale. "Le linee con velocità inferiore ai 10 Mbps, infatti, rappresentano a giugno 2019 circa il 22% delle linee broadband e ultrabroadband, rispetto ad oltre il 70% del giugno 2015", prosegue l'AGCOM. "Nello stesso periodo, viceversa, il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è passato dal 5,6 al 50,3% delle linee broadband e ultrabroadband". Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 43,6%, seguito da Vodafone (16,8%), e da Wind Tre e Fastweb (rispettivamente 14,8% e 13,5%)".

Il segmento mobile apparentemente sembra approfittare del calo delle linee residenziali, con un aumento su base annua di 3 milioni di SIM. Ma è un abbaglio poiché tale incremento è dovuto alle SIM M2M (+4,3 milioni di unità), mentre quelle 'solo voce' e 'voce+dati' si sono ridotte di 1,3 milioni di unità". Leader in mercato comunque è TIM (30,4%), seguita da Vodafone e Wind Tre con quote intorno al 29%. Il nuovo entrante Iliad, nel primo anno di attività, rappresenta il 3,7% del mercato.

Anche in questo caso però se si considerano unicamente le SIM "human", escludendo quindi le M2M, Iliad raggiunge il 4,7%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 3,1 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 31,5%.

"Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel primo trimestre dell’anno poco meno del 70% delle linee 'human' ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario di dati stimabile in 5,8 GB/mese in crescita del 59% rispetto a giugno 2018", conclude l'AGCOM.