TIM, Vodafone, Wind, 3 Italia, Fastweb e tutti gli altri operatori che stanno rimodulando le tariffe dei vecchi contratti di telefonia mobile e connettività residenziale non potranno più far pagare le penali accessorie in caso di disdetta. Non sarà permesso neanche il rimborso delle promozioni.L'Autorità garante delle Comunicazioni ha stabilito che tutti i cambi unilaterali di contratto - compreso l'odiato addebito a 28 giorni - dovranno consentire ai consumatori un'eventuale passaggio ad altro operatore senza costi.

Sarà tollerato esclusivamente il pagamento delle eventuali rate mancanti legate ai dispositivi in bundle. E in ogni caso questo dovrà avvenire in una forma rispettosa dei diritti dei consumatori, quindi non obbligatoriamente in un'unica soluzione.
"È un nuovo principio che abbiamo introdotto, a tutela degli utenti, prima all'interno di una recente diffida a Tim e ora, a fine aprile, con una analoga che abbiamo fatto a Fastweb", ha confermato a La Repubblica il commissario dell'Agcom Antonio Nicita. In pratica il Garante è stato costretto a intervenire immediatamente poiché alcuni operatori avevano iniziato a far pagare come "penale" qualsiasi cosa, compresa la portabilità del numero.
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Ecco quindi la decisione di irrobustire le garanzie, dato che di fatto per le variazioni unilaterali e l'addebito a 28 giorni sul mobile non si può far nulla - pare che rispettino il Codice al Consumo, se correttamente comunicate.
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Per quanto riguarda i 28 giorni nei contratti residenziali, l'Agcom ha stabilito che da giugno dovranno essere ripristinati a calcolo mensile. I principali operatori però si sono rivolti al TAR del Lazio per respingere la novità e quindi bisognerà attendere qualche settimana per conoscere il destino di milioni di clienti.