Altroconsumo pinza nuovamente Apple sulla garanzia

Altronconsumo e altre associazioni europee hanno inviato una diffida a Apple affinché si adegui alla norma europea sulla garanzia e informi meglio i propri clienti. Dopo la sanzione dell'anno scorso nulla pare essere cambiato: la normativa vigente lascia spazio all'interpretazione.

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a cura di Dario D'Elia

Altroconsumo e altre 11 associazioni dei consumatori europee criticano nuovamente Apple per la gestione della garanzia. Sebbene il colosso di Cupertino sia già stato condannato dall'Antitrust italiana per pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori, a seguito dello scandalo Apple Care, pare che nulla sia cambiato. Per questo motivo numerose associazioni hanno inviato "una diffida alla società affinché sospenda immediatamente il comportamento e si adegui alla norma europea", come si legge sul sito dell'organizzazione italiana.

La questione è ben più complessa (purtroppo) di quel che sembra. I consumatori hanno ben capito di aver diritto a 24 mesi di garanzia su ogni prodotto acquistato, ma il problema è che la normativa vigente europea e il codice al consumo italiano lasciano spazio all'interpretazione. Come abbiamo già spiegato in un lungo articolo (Garanzia commerciale, chi ha detto che è di due anni?) esistono due garanzie. 

Apple Care

Quella detta convenzionale o commerciale di 12 mesi che viene solitamente offerta dal produttore del bene, che s'impegna direttamente a riparare e/o sostituire il bene o suoi componenti entro un determinato periodo, purché i difetti non siano stati causati dalla condotta dell'acquirente (ad esempio perché ha fatto cadere la console oppure perché il telefono cellulare è caduto in acqua). E quella legale di 24 mesi che opera se il bene acquistato presenta un difetto di conformità

Il difetto di conformità sussiste quando il bene non è conforme a quanto pattuito nel contratto di vendita. Tale difetto, però, deve sussistere "ab origine": dunque, anche se il guasto si verifica successivamente, la causa del guasto non deve essere sopravvenuta. Insomma, non è così scontato che venga riconosciuta così facilmente dal venditore.

Tornando al caso Apple sappiamo che è stato fatto ricorso contro il provvedimento dell'AGCM, ma in ogni caso entro 90 giorni dal provvedimento (quindi fine marzo 2012) l'azienda dovrà informare adeguatamente i consumatori sui diritti di garanzia. Secondo un dossier e un video di Altronconsumo ad oggi i commessi continuerebbero a comportarsi come in passato, tentando di favorire l'acquisto della garanzia aggiuntiva Apple Care (due anni in più di garanzia commerciale) e non chiarendo i termini della garanzia legale.

"I leader di mercato sono credibili quando rispettano le norme e le leggi di tutela del consumatore, come la garanzia legale del prodotto. Apple non può sottrarsi alla norma europea presente nei diversi stati, ignorare le regole del gioco è miope e offusca la reputazione di un marchio", ha dichiarato Paolo Martinello, presidente del BEUC (Bureau européen des association des consommateurs) e di Altroconsumo.

Ci auguriamo che i legislatori italiani possano intervenire sul testo del codice al consumo per affinarne i dettagli e limitarne l'interpretabilità. Contemporaneamente sarebbe bene che associazioni dei consumatori e imprese collaborassero per non alimentare la confusione nel settore.

ringraziamo per la collaborazione lo Studio Legale Associato Fioriglio - Croari