Le "protezioni automatiche" basate sul machine learning consentono di scandagliare costantemente le confezioni presenti nei magazzini per individuare le imitazioni. Ai marchi vengono richiesti i loghi ufficiali, i marchi registrati e ogni altra informazione chiave, dopodiché ogni giorno avviene il monitoraggio su più di 5 miliardi di prodotti. La fase sperimentare ha confermato che funziona 100 volte meglio rispetto all'attuale sistema basato sulle segnalazioni dirette dei produttori.
Il nuovo strumento "self-service di rimozione contraffazione" permette ai marchi di rimuovere in autonomia i prodotti contraffatti dall'offerta online senza dover coinvolgere Amazon. "Questa informazione alimenta anche il nostro sistema automatizzato di protezione in modo da individuare in futuro proattivamente serie contraffatte", sottolinea l'azienda. Terreno delicato senza dubbio, poiché ogni errore potrebbe mettere in difficoltà i piccoli fornitori. Da rilevare però che la filosofia di Amazon sembra essere quella di favorire i grandi produttori: si pensi ad esempio al recente accordo con Apple per chiudere la porta ai rivenditori non autorizzati.
La "serializzazione del prodotto" è un nuovo servizio che consente a chiunque di avere certezza dell'autenticità di ogni acquisto effettuato sul negozio online. In pratica ogni prodotto è contraddistinto da un codice univoco in fase produttiva. In questo modo Amazon è in grado di verificare più agevolmente ogni dettaglio prima di effettuare consegne o vendite.
"Protezioni automatiche" e "self-service di rimozione contraffazione" sono strumenti gratuiti, mentre per la "serializzazione del prodotto" è previsto un costo compreso tra 0,01 dollari e 0,005 dollari a seconda dei volumi.
Project Zero attualmente è un programma su invito, ma la prospettiva è di coinvolgere sempre più marchi.