AMD riassume il papà dell'Athlon 64 e dei chip dell'iPhone

Jim Keller torna all'ovile. AMD ha riportato a casa uno dei progettisti delle architetture K7 e K8, alla base dei gloriosi processori Athlon di inizi anni 2000. Fino a poco tempo fa Keller ha lavorato in Apple, contribuendo allo sviluppo dei SoC A4 e A5 usati in iPhone e iPad.

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a cura di Manolo De Agostini

Jim Keller, uno dei padri dell'Athlon 64, fa il suo ritorno in AMD. Il cinquantatreenne assumerà il ruolo di vicepresidente corporate e chief architect per quanto riguarda i microprocessori, riportando direttamente a Mark Papermaster, a capo delle operazioni tecnologiche della casa di Sunnyvale. "In questo ruolo Keller guiderà lo sviluppo delle CPU, con un focus sulla progettazione di core ad alte prestazioni e bassi consumi che saranno le fondamenta dei futuri prodotti di AMD", si legge nel comunicato stampa diramato dall'azienda.

L'ultimo ruolo ricoperto da Keller è stato in Apple, nella divisione platform architecture dedicata ai prodotti mobile. In pratica ha lavorato sui core A4 e A5, che oggi ritroviamo in molteplici versioni di iPad, iPhone, iPod e Apple TV. L'entrata nell'organico della Mela è stata il naturale seguito dell'acquisizione di P.A. Semi da parte della casa di Cupertino.

Keller ha lavorato anche in SiByte, Broadcom e DEC (Alpha 21164 e Alpha 21264). Per quanto riguarda la sua precedente esperienza in AMD, ha giocato un ruolo fondamentale nel team che ha progettato le CPU basate su architettura K7 e le successive soluzioni Athlon 64 e AMD Opteron 64, le prime con architettura x86-64 bit (AMD K8). Inoltre è stato uno degli artefici del bus HyperTransport.

AMD recentemente ha perso alcune persone di alto profilo (AMD perde dirigenti e ingegneri che vanno alla concorrenza), ma sta lavorando per rimpiazzarle con uomini che hanno (quantomeno) lo stesso livello di preparazione. Il curriculum di Keller non ha bisogno di presentazioni ma è importante rilevare la sua esperienza in termini di architetture ARM.

Jim Keller

Il suo lavoro in P.A Semi e Apple gli ha conferito quel know how che risulterà prezioso ad AMD in vista dell'integrazione di un core Cortex A5 in una CPU x86, annunciata pochi mesi fa. L'obiettivo dell'azienda è sfruttare la tecnologia TrustZone, dedicata alla sicurezza, già disponibile su milioni di smartphone.

Infine non possiamo ignorare il suo apporto allo sviluppo di alcuni dei microprocessori x86 che hanno segnato la storia del settore, quando AMD era ancora in grado di dare scontrarsi con Intel in tutte le fasce di prezzo e di prestazioni. Oggi non è più così e l'azienda non sembra intenzionata a cambiare strada, ma in ogni caso Keller ha dato dimostrazione di sapere cosa vuol dire creare una CPU veloce e a basso consumo. Speriamo davvero che riesca a tirar fuori il classico coniglio dal cilindro, per il bene di AMD, della concorrenza e di riflesso dei consumatori.