Google Play ha regole più dure per applicazioni migliori

Google ha rivisto le regole per la pubblicazione di applicazioni Google Play. Basta spam tramite le parole chiavi, basta ad applicazioni che ne copiano altre, e basta false notifiche che imitano il sistema operativo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google ha rivisto le politiche per accettare le applicazioni su Google Play, il negozio digitale del sistema operativo Android. L'obiettivo è rendere l'esperienza da una parte più sicura, e dall'altra più piacevole ed efficace per gli utenti. Le nuove linee guida hanno raggiunto gli sviluppatori con un'email da parte dell'azienda.

Ecco allora che saranno bandite le applicazioni colpevoli di spam, quelle dalla presentazione ingannevole e che mettono a rischio informazioni sensibili. Sarà proibito anche pubblicare applicazioni con icona e nome simile a quello di software già presenti nel market, un metodo sfruttato più e più volte da molti per ottenere guadagni illeciti o semplicemente sfruttare la fama altrui. Quest'ultimo problema, tra l'altro, esiste anche sull'App Store di Apple.

Android si evolve

Quanto alla presentazione ingannevole, Google suggerisce agli sviluppatori di non fingere di esser qualcun altro, o di avere l'autorizzazione o il marchio ufficiale di terze parti quando non è così. Molto importante il fatto che "i prodotti o gli annunci che includono non devono imitare le funzioni o le notifiche del sistema operativo o di altre applicazioni".

La questione dello spam riguarda invece l'inserimento nel market, perché sono ancora vive vecchie (e pessime) abitudini del Web, come quella di riempire un certo elemento di parole chiave così che salti sempre fuori nelle SERP (la pagina con i risultati della ricerca), anche quando la sua rilevanza è nulla. Incredibile ma vero. Anche per il Web dopotutto Google ha delle linee guida, che i webmaster seguono per ottenere buone posizioni nelle ricerche, e che allo stesso tempo evitano che l'utente si trovi davanti risultati irrilevanti.

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Le nuove linee guida di Google non sono certo sorprendenti. L'azienda cerca di colmare alcune lacune ben note di Google Play, e lo fa prendendo misure ancora più rigide di quelle imposte da Apple e che potrebbero rendere Google Play migliore dell'App Store - che di certo è migliorabile.

E in effetti la buona organizzazione del negozio è forse l'aspetto su cui si può fare di più, sia per quanto riguarda Google sia Apple. Trovare l'applicazione giusta non è sempre facile, e spesso i nomi che emergono sono sempre i soliti noti. Il problema è così concreto che sono nati servizi online dedicati proprio alla ricerca di software per smartphone. Voi come vi organizzate?