Anche Google offre tutela legale a cui usa la sua IA

Google ha specificato sette prodotti, basati sull'intelligenza artificiale, per i quali fornirà copertura legale, allineandosi a quanto fatto da Microsoft

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a cura di Andrea Maiellano

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Google annuncia misure di protezione per i clienti che utilizzano i suoi prodotti basati sull'intelligenza artificiale generativa al fine di difenderli da eventuali cause di violazione del copyright. La mossa mira a placare le crescenti preoccupazioni riguardo alle implicazioni legali dell'uso dell'IA generativa.

Nel dettaglio, Google ha specificato sette prodotti per i quali fornirà copertura legale, tra cui Duet AI in Workspace, che comprende funzionalità di generazione di testo in Google Docs e Gmail, e di immagini in Google Slides e Google Meet.

Altri prodotti inclusi sono Duet AI in Google Cloud, Vertex AI Search, Vertex AI Conversation, Vertex AI Text Embedding API, Visual Captioning su Vertex AI e Codey APIs. Tuttavia, il motore di ricerca Bard di Google non è stato menzionato.

L'azienda ha affermato che se un cliente dovesse affrontare azioni legali relative al copyright nell'uso di questi prodotti, Google si assumerà la responsabilità dei rischi legali coinvolti.

Inoltre, Google ha delineato una "doppia strategia" di indennizzo per la proprietà intellettuale, che coprirà i dati di addestramento e i risultati creati dai modelli di base di Google.

Questo significa che Google si assumerà la responsabilità legale se i dati di addestramento contenessero materiale protetto da copyright. Tuttavia, questa protezione non è nuova, ma Google ha ritenuto necessario fornire una chiara conferma della copertura in caso di dati di addestramento che includano informazioni coperte da copyright.

Google estenderà la protezione anche agli utenti che dovessero affrontare azioni legali per i risultati generati attraverso i suoi modelli di base. Ad esempio, se un utente dovesse creare una frase simile a un'opera già pubblicata. È importante notare che questa protezione si applica solo se l'utente non avesse l'intenzione di violare i diritti di altri con l'output generato.

Questa mossa da parte di Google segue dichiarazioni simili da parte di altre aziende, come Microsoft e Adobe, che hanno annunciato misure di protezione legale per i propri prodotti basati sull'IA.

Il copyright è stato una preoccupazione crescente nelle applicazioni di IA generativa, e numerose cause legali sono state avviate contro diverse aziende per presunte violazioni. Autori famosi come George R.R. Martin, John Grisham e Jodi Picoult sono stati tra coloro che hanno citato in giudizio per presunte violazioni di copyright.

Google aveva già affrontato una causa legale proposta in precedenza per presunte violazioni legate alla raccolta di dati personali e dati coperti da copyright per l'addestramento dei suoi modelli di IA.