Pubblicizzare l'IA è costato caro, Qualcomm e Intel non possono più vendere chip a Huawei

Intel e Qualcomm non possono più vendere chip alle aziende cinesi a seguito di ulteriori restrizioni degli USA. L'IA on-device è costata cara.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Una nuova notizia in arrivo dagli USA ha messo i rapporti tra Intel, Qualcomm e Huawei sotto i riflettori. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha revocato le licenze di esportazione per entrambe le società americane, limitando la loro capacità di vendere chip ai consumatori in Cina. 

Intel, in una nota inviata alla Security Exchange Commission, ha dichiarato che la revoca delle licenze di esportazione avrà un impatto diretto sui ricavi del secondo trimestre del 2024, che si prevede rimarranno al di sotto delle previsioni originarie. Tuttavia, la società continua a proiettare un aumento annuo dei ricavi e degli utili per azione rispetto al 2023 per l'intero anno fiscale 2024. L'annuncio ha già avuto conseguenze immediate sul mercato, con Intel che ha subito una perdita del circa 3% in borsa durante la sessione di trading di ieri.

D'altra parte, Qualcomm ha fornito una prospettiva leggermente diversa, affermando che la situazione per loro è distinta da quella di Intel. Avendo già ridotto il volume d'affari con Huawei in seguito alla rinascita della divisione HiSilicon, Qualcomm prevede di gestire la situazione in modo più flessibile. Tuttavia, anche per loro, la revoca delle licenze di esportazione avrà impatti tangibili.

Il Segretario del Commercio USA, Gina Raimond, ha sottolineato la necessità di proteggere la tecnologia AI avanzata dall'accesso non autorizzato. 

"Se scopriamo, ad esempio, che un chip che abbiamo precedentemente autorizzato ha capacità di IA, revocheremo la licenza", ha affermato la Raimond.

A differenza dei chip datacenter di Nvidia e AMD, i quali seppur depotenziati sono ancora venduti in Cina, i chip Intel e Qualcomm per PC e smartphone sono infinitamente meno potenti per quanto riguarda ia task IA. Non si capisce quindi la necessità di questo ulteriore ban che di fatto comporterà molto probabilmente più un danno economico per le due aziende americane che per quelle cinesi.

In un mercato globale fortemente competitivo, questa decisione solleva importanti domande riguardo alle implicazioni geopolitiche e alla gestione dei rapporti commerciali internazionali nel settore tecnologico. Si prevede che gli sviluppi futuri porteranno ulteriori discussioni e analisi sulla regolamentazione e il controllo delle esportazioni di tecnologie avanzate.