Anonymous attacca i siti del PDL e di Berlusconi

Gli Anonymous italiani tornano a colpire. Nel mirino i siti vicini o collegati direttamente al partito del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E nel frattempo il LulzSec si prendono gioco delle polizie di tutto il mondo.

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a cura di Manolo De Agostini

Nella serata di ieri gli Anonymous sono tornati a colpire siti italiani. Per l'esattezza il gruppo di cyber attivisti - come amano definirsi - ha abbattuto i siti www.pdl.it, www.governoberlusconi.it, www.forzasilvio.it e www.silvioberlusconifansclub.org. Nel momento in cui scriviamo solo uno dei quattro siti è ancora irraggiungibile. 

L'azione contro il Primo Ministro Silvio Berlusconi e il suo partito rientra nell'ambito di Operation Italy, una serie di attacchi avviata lo scorso febbraio, e di Anti-Security, il nuovo filone di assalti ai siti governativi che vede coalizzati i Lulzsec e gli Anonymous.

Non è chiaro se ci sia stata la sottrazione d'informazioni sensibili - anche se è improbabile (a rischio principalmente ci sono email e password) - e l'unico effetto è l'irraggiungibilità dei siti - probabilmente si è trattato di un attacco DDos tramite lo strumento LOIC. In attesa di saperne di più, potrebbero seguire altre azioni. Nella giornata di ieri la costola italiana di Anonymous ha infatti pubblicato questo messaggio:

"Tutti credevano che noi fossimo morti. In effetti, per un po' di tempo è stato così. Ora siamo tornati, siamo tanti, tantissimi. Siamo tornati perché crediamo che ci sia un limite alle ipocrisie di questo paese, alle azioni politiche, economiche e sociali CONTRO l'interesse comune.

Siamo tornati per la gente che soffre, per i malati, per i precari, per gli anziani, per i ragazzi senza un futuro. Siamo qui con un leggero cambiamento: non ci sono più sconti per nessuno". Successivamente, come atto di rivendicazione, è stato pubblicato un altro messaggio:

"Anonymous ha deciso di attaccare nuovamente e simbolicamente il Governo italiano e lo fa colpendo il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il suo partito. I cittadini sono stufi delle sue promesse mai mantenute, del baratro nel quale il suo malgoverno ha fatto sprofondare l'Italia, dell'incolmabile distanza tra la politica dell'interesse, del suo interesse, e i bisogni dei cittadini".

"Le sue gaffe, la sua bramosia di potere e controllo su ogni mezzo d'informazione, la continua ricerca di nuovi modi per modificare la legge a suo piacimento, per i propri interessi o per eluderla, evitando i suoi processi, hanno contribuito a renderci agli occhi di tutto il mondo un paese ignorante e inaffidabile, capace di accettare qualsiasi cosa, come se avessimo perso anche la capacità d'indignarci". "Difendiamo l'autonomia del potere giudiziario, difendiamo la separazione dei poteri, propri di ogni stato liberale, di ogni democrazia che vuole continuare a chiamarsi tale".

"Mentre davanti a Montecitorio i precari lanciano libri e organizzano un presidio permanente in attesa della fiducia al governo, noi questo governo lo abbiamo già virtualmente sfiduciato. Siamo stanchi, il popolo è stanco, è ora che Berlusconi si faccia da parte e che il nostro paese si rialzi dignitosamente".

"Come ogni volta, Anonymous chiede aiuto al popolo, a tutto il popolo, aiutateci, aiutateci a creare un'Italia migliore, insieme possiamo cambiare le cose. Siamo gli Anonymous, noi siamo la legione, noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo!".

Atto di rivendicazione di Anonymous Italy - Clicca per ingrandire

Come ben sapete l'Italia non è l'unico paese in cui agiscono gli hacker. Proprio ieri un ragazzo di 19 anni è stato fermato e accusato di essere un pirata informatico di Lulz Security. Si chiama Ryan Cleary e per ora possiamo che dire che è un "presunto pirata", poiché non ci sono informazioni certe se non l'arresto. Gli hacker di Lulz Security hanno ribadito più volte via Twitter che il ragazzo non fa parte del gruppo, ma ha solo "ospitato" la chat IRC sul proprio server.

"Abbiamo usato i server IRC di Ryan, ma anche quelli di Efnet, 2600, Rizon e AnonOps. Questo non vuol dire che tutti facciano parte del nostro gruppo". "Chiaramente la polizia del Regno Unito è così disperata che ha arrestato una persona che è, nella migliore delle ipotesi, moderatamente associata con noi. Stupidi".

I LulzSec si sono presi gioco delle forze dell'ordine anche in un messaggio successivo, in cui hanno definito l'FBI e le altre polizie mondiali dei "pagliacci". Gli hacker hanno voluto sfidare le forze dell'ordine e gustarsi la loro vendetta contro due persone che, a loro dire, avrebbero "fatto la spia" e portato all'arresto del diciannovenne.

I pirati informatici hanno pubblicato l'indirizzo di casa, il nickname, gli alias, indirizzi IP e in un caso anche il numero di telefono e la data di nascita di queste persone. Secondo il testo del messaggio una di queste ha partecipato all'azione contro il sito di Deus Ex a maggio (Deus Ex: craccato il sito Web, dati dei clienti rubati - Square Enix e l'attacco hacker: cosa è stato rubato?) e starebbe cercando di scappare dal suo paese.

Segnaliamo infine che anche la costola brasiliana di LulzSec si è messa in moto: brasil.gov.br e presidencia.gov.br non sono raggiungibili. Ed è probabile che seguiranno altre azioni nei prossimi giorni in tutto il mondo. È il caos totale.