Boccia mezza classe per colpa di chatGPT, il prof fa un fail clamoroso

Un professore texano boccia più della metà della sua classe dopo che un chatbot AI ha falsamente affermato di aver scritto i loro compiti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Un professore texano ha bocciato più di metà della sua classe dopo che un chatbot AI ha falsamente affermato di aver scritto i loro compiti. L'università ha trattenuto i diplomi degli studenti mentre indaga sull'incidente.

Il dottor Jared Mumm, che insegna scienze agrarie e risorse naturali, ha usato ChatGPT per verificare se i suoi studenti avessero usato l'intelligenza artificiale per scrivere i loro elaborati. Il bot ha risposto di sì, ma il problema è che non è progettato per identificare i contenuti creati dall'intelligenza artificiale. Il che porta al secondo problema: i sistemi GAN in genere hanno un problema di hallucination, cioè si inventano le cose quando non le sanno.

Il professor Mumm, forse, non era al corrente di questi importanti dettagli.

Di conseguenza, tutti gli studenti accusati sono stati bocciati. Mumm ha offerto loro la possibilità di ripetere il compito, ma intanto l'università ha sospeso i loro diplomi, prendendosi il tempo per indagare.

L'uso della tecnologia AI nel mondo dell’istruzione è una questione controversa. Gli studenti di tutto il mondo hanno imparato subito a usare questi strumenti per fare i compiti, e non c’è molto che gli insegnanti possono fare per evitarlo. Alcune scuole hanno provato a vietarne l’uso ma è un divieto inapplicabile e senza senso.

La cosa che gli insegnanti e gli studenti del mondo dovrebbero fare è semplice: bisogna accettare il fatto che questi strumenti esistono, e bisogna conviverci. Bisogna di conseguenza cambiare alla radice il paradigma dell’apprendimento, trasformarlo in un percorso che insegnanti e alunni affrontano insieme, entrambi coinvolti allo stesso modo.

Può sembrare una cosa difficile ma in verità il mondo dell’istruzione è già pieno di “visionari” che hanno già cominciato, alcuni decenni fa. Basterebbe smettere di considerare queste persone come dei pazzi, e cominciare a prendere le loro idee un po’ più seriamente. Insomma, sta a vedere che ci voleva l’AI per far sì che l’istruzione diventasse davvero la casa di Montessori, Freyre, Don Bosco, Sir Robertson… giusto per citare alcuni tra più famosi.