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a cura di Dario D'Elia

Il Codacons oggi presenterà un esposto urgente al Garante delle Comunicazione e al Garante del Mercato contro l'operato di TIM in relazione al ritorno alla fatturazione mensile.L'associazione dei consumatori ha rilevato che sebbene l'AGCM, il 21 marzo, abbia imposto il congelamento dei rincari per un presunto "cartello" delle telco, l'ex monopolista ha deciso comunque di applicare ai canoni un aumento dell'8,6%.

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"Tim è l'unica compagnia che, per la telefonia mobile, ha anticipato il passaggio alla bolletta mensile al 5 marzo, avvertendo che la prima bolletta successiva avrebbe contenuto le variazioni tariffarie", spiega il Codacons. "E così è stato, in base alle denunce degli utenti delle ultime ore che segnalano aumenti dell' 8,6% sui propri piani tariffari. Ma l'Antitrust lo scorso 21 marzo ha sospeso tali rincari, per cui la politica commerciale messa in atto da Tim sulla telefonia mobile apparirebbe in piena violazione delle disposizioni dell'Autorità".

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A questo punto la richiesta ai Garanti è di accertare l'operato dell'azienda e richiedere che i clienti vengano rimborsati di ogni aumento applicato "prima dell'entrata in vigore della delibera Antitrust dello scorso 21 marzo".

"Perché in caso contrario potrebbero configurarsi fattispecie di natura penali quali i reati di truffa e Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità", sostiene il Codacons.

La vicenda è nota. Da una parte l'AGCOM ha pubblicato due settimane fa quattro delibere contro TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb che puntano la risolvere la questione risarcimenti legata alla fatturazione a 28 giorni prevedendo uno sconto nella fattura di aprile di tutti i giorni in più fatti pagare dal 27 giugno 2017.

Dall'altra l'AGCM ha ordinato il congelamento dei rincari delle telco, apparentemente orchestrati per non perdere con il ritorno alla fatturazione mensile l'8,6% generato dal vecchio ciclo a 28 giorni.