Com'è realmente il wireless cittadino?

Il wireless metropolitano USA insegna: il finanziamento pubblico e il coinvolgimento di un unico partner business non sono strade da percorrere.

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a cura di Dario D'Elia

Introduzione

Quando negli Stati Uniti si è diffusa a macchia d'olio la moda del wireless cittadino, in Europa la sensazione è che si dovesse recuperare al più presto il terreno perduto. Purtroppo, a distanza di mesi dall'implementazione  delle agognate reti wireless metropolitane le amministrazioni d'oltreoceano sono già con l'acqua alla gola. Grandi città come Philadelphia e Portland stanno per completare i loro progetti pilota… e le cose vanno già male.

Ma non si tratta di un trend che colpisce solo i grandi centri. La sperduta Lompoc - poco più a nord di Santa Barbara - disponeva di un piano di sviluppo da 3 milioni di dollari che avrebbe dovuto "connetterla" con il mondo. Ebbene, a distanza di 12 mesi dal lancio del suo servizio wireless si sono concretizzati solo qualche centinaio di abbonati - rispetto ad una popolazione di 42 mila unità. Un problema serio, perché per iniziare a pagare il finanziamento ce ne vorrebbero almeno 4 mila.

La sconosciuta Lompoc è una delle tante città cadute nella trappola di piani troppo ambiziosi. I progetti Wi-Fi che stanno portando in rosso le finanze di numerose comunità alla fine hanno coagulato meno interesse di quanto i promoter si aspettassero. E le cifre sono indiscutibili: nel 2006 per il wireless cittadino sono stati spesi 230 milioni di dollari; nel 2007 si arriverà a circa 460 milioni di dollari.

Senza entrate sufficienti il rischio non è solo quello di chiudere, ma soprattutto di ridimensionare vistosamente i budget che permettono gli accessi scontati alle famiglie meno abbienti o ai lavoratori che non possono prescindere dal web per le loro attività.