Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

Come in una sorta di nemesi ideale, Adobe, azienda leader nel settore del fotoritocco col suo Photoshop, ha deciso di pagare il proprio debito e sta dunque lavorando allo sviluppo di un algoritmo di machine learning per mettere a punto un'intelligenza artificiale in grado di riconoscere le immagini pesantemente ritoccate, molte delle quali sono prodotte proprio grazie ai tool sviluppati negli anni da Adobe, tanto che il nome del suo software di fotoritocco è diventato sinonimo di immagine fasulla, o "photoshoppata" appunto.

Ovviamente non era intenzione di Adobe fornire alle persone strumenti per falsificare la realtà ma solo per facilitare l'editing delle foto. Non c'è nulla di male se un privato o anche un professionista elimina i cavi elettrici dalla foto di un paesaggio, ma ritoccare un'immagine e metterla online per convincere le persone di cose mai accadute, facendo falsa informazione è indubbiamente scorretto.

adobe

L'algoritmo, addestrato come sempre tramite migliaia di immagini, cera di rilevare tre azioni principali: la rimozione, il cloning, in cui cioè una aprte dell'immagine viene copiata e spostata altrove e lo splicing in cui cioè si uniscono parti di immagini diverse per ottenere una terza immagine.

Leggi anche: FakeApp, intelligenza artificiale al servizio del porno fake

L'IA di Adobe cercagli artefatti, controllando ad esempio variazioni nel valore colore dei pixel verdi, blu e rossi e analizzando le variazioni casuali e improvvise di colore e illuminazione e il rumore.

Al momento comunque Adobe avverte che tali tecnologie non sono ancora perfette, benché forniscano già strumenti per gestire l'impatto della manipolazione digitale. Tuttavia ci vorrà ancora molto tempo prima che tale soluzione approdi in un prodotto commerciale.


Tom's Consiglia

In cerca di una guida all'uso delle migliori tecniche di fotoritocco professionale? Una delle migliori è Photoshop CC Per la Fotografia Digitale.