Da oggi, per la US Air Force i cybertool sono armi

La nuova nomenclatura dovrebbe permettere allo sviluppo dei programmi di ricevere finanziamenti maggiori di quanto non accada adesso.

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a cura di Redazione - Sicurezza

Nessuna arma convenzionale né una nuova bomba capace di catastrofi, ma armi "diverse". In uno scenario in cui i fondi destinati alla difesa sono sempre in discesa, anche nell'Aviazione americana devono ingegnarsi per continuare la loro opera. L'ultima trovata, quindi, è stata quella di iscrivere i cybertool nella categoria delle armi, in modo da aver accesso a un bacino finanziario più grande rispetto a quello del software di supporto. 

Il Generale John Hyten, vice-comandante del Comando Air Force Space, ha detto in una conferenza tenuta in collaborazione con il National Space Symposium che le nuove armi cybernetiche aumenteranno l'efficacia delle eventuali "cyber operation" militari, in quei Paesi che sono alle prese con gli attacchi provenienti da Internet.

Speriamo di non scoprirlo mai, ma in caso di una ipotetica guerra su larga scala, è ormai chiaro che Internet sarebbe una delle prime infrastrutture a cadere.

"Questo significa che il gioco cambia, e la possibilità di condurre attacchi cybernetici  sta finalmente  ottenendo attenzione e il riconoscimento che merita", ha detto Hyten ai partecipanti alla conferenza. "È molto, molto difficile competere con i nostri nemici visto le risorse di cui disponiamo... ma devi essere in grado di farlo nel caso di un attacco".

Hyten, che ha detto l'Air Force sta lavorando per integrare la "cybercapabilities" con altre armi, ma non è sceso nei dei dettagli a riguardo delle nuove armi informatiche che gli Stati Uniti stanno preparando. Inoltre, Hyten, ha annunciato che l'Air Force intende aumentare il personale dedicato alle operazioni elettroniche del 20 per cento, con l'aggiunta di 1.200 persone alle attuali 6.000.

"Dobbiamo fare in fretta e non vediamo l'ora. Abbiamo sottovalutato per decenni la minacce in arrivo da internet" ha concluso Hyten. Sebbene Hyten non sia a conoscenza dei nuovi "cybertool creati", gli Stati Uniti e Israele sono da sempre sospettati di aver creato Stuxnet, un virus informatico sofisticato che ha attaccato un impianto nucleare di arricchimento dell'uranio in Iran nel 2010. Dal canto suo, l'Iran è accusato informalmente della creazione del virus Shamoon, che è stato responsabile di un attacco informatico, a metà agosto, che ha infettato più di 30.000 computer della società petrolifera saudita Saudi Aramco e della società RasGas del Qatar.