Dal MIT un chip HDR per fare a meno del flash

Un gruppo di ricerca del MIT, finanziato da Foxconn, sta sviluppando un hardware dedicato all'elaborazione HDR per il mondo mobile. Vantaggi? Effetti HDR in tempo reale anche per il video, con minor necessità quindi di illuminazione esterna.

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a cura di Alberto De Bernardi

Gli algoritmi HDR non sono certo una novità - tutte le fotocamere oggi li utilizzano affidandosi a software e al processore principale della fotocamera/smartphone per l'elaborazione. In alcuni casi, l'elaborazione HDR richiede qualche tempo, in altri casi - ad esempio quando sotto al cofano c'è un processore Tegra di ultima generazione - è quasi istantanea.

Ciò non di meno, al MIT è in fase di sviluppo un apposito hardware a basso consumo per svolgere questa funzione in modo più efficiente. Il target è chiaramente quello della fotografia mobile, quella cioè fatta tramite smartphone, che con il nuovo hardware del MIT guadagnerebbero la possibilità di effettuare un'ottimizzazione di esposizione in tempo reale per foto e video. La funzione HDR verrebbe utilizzata anche per bilanciare l'esposizione del soggetto in primo piano e dello sfondo nella fotografia con flash, ottenendo un risultato altrimenti possibile solo con una fotocamera capace di lavorare in priorità di tempi e di regolare la potenza del lampo flash.   

Gli stessi ricercatori sostengono di avere elaborato anche un algoritmo di riduzione del rumore in grado di preservare più dettagli grazie a una tecnica chiamata bilateral filtering, che potrebbe anch'esso essere implementata in un prossimo smartphone qualora si abbia a disposizione potenza di calcolo sufficiente. Per i telefonini, dunque, un'altro passo avanti verso la qualità fotografica.

Il progetto finalizzato allo sviluppo di questo hardware è finanziato da Foxconn, il che lascia chiaramente presumere che si tratti di qualcosa più di semplice ricerca, e che vedremo presto i chip HDR del MIT realizzati in serie.