Gli algoritmi HDR non sono certo una novità - tutte le fotocamere oggi li utilizzano affidandosi a software e al processore principale della fotocamera/smartphone per l'elaborazione. In alcuni casi, l'elaborazione HDR richiede qualche tempo, in altri casi - ad esempio quando sotto al cofano c'è un processore Tegra di ultima generazione - è quasi istantanea.
Ciò non di meno, al MIT è in fase di sviluppo un apposito hardware a basso consumo per svolgere questa funzione in modo più efficiente. Il target è chiaramente quello della fotografia mobile, quella cioè fatta tramite smartphone, che con il nuovo hardware del MIT guadagnerebbero la possibilità di effettuare un'ottimizzazione di esposizione in tempo reale per foto e video. La funzione HDR verrebbe utilizzata anche per bilanciare l'esposizione del soggetto in primo piano e dello sfondo nella fotografia con flash, ottenendo un risultato altrimenti possibile solo con una fotocamera capace di lavorare in priorità di tempi e di regolare la potenza del lampo flash.
Gli stessi ricercatori sostengono di avere elaborato anche un algoritmo di riduzione del rumore in grado di preservare più dettagli grazie a una tecnica chiamata bilateral filtering, che potrebbe anch'esso essere implementata in un prossimo smartphone qualora si abbia a disposizione potenza di calcolo sufficiente. Per i telefonini, dunque, un'altro passo avanti verso la qualità fotografica.
Il progetto finalizzato allo sviluppo di questo hardware è finanziato da Foxconn, il che lascia chiaramente presumere che si tratti di qualcosa più di semplice ricerca, e che vedremo presto i chip HDR del MIT realizzati in serie.