Ottomila banche dati che parlano tra loro la stessa lingua e diventano una. Si comincia a dicembre con i Comuni di Cesena (FC) e Bagnacavallo (RA), poi a gennaio l'Anagrafe Unica Digitale includerà altre 24 città grandi e piccole, tra le quali Roma, Milano e Torino.
Nella fase sperimentale saranno coinvolti 6,5 milioni di abitanti, ma entro la fine del 2016 tutti i comuni italiani dovrebbero essere connessi all'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente(ANPR). Il condizionale è d'obbligo, perché - si sa - la burocrazia italiana è restia ai cambiamenti e ci saranno certamente resistenze e sabbia negli ingranaggi. Comunque L'Agenzia per l'Italia Digitale (AGID) promette "piena interoperabilità e standardizzazione dei dati anagrafici".
Già, ma a cosa serve? I cittadini - dice l'AGID - avranno la possibilità di fare il cambio di residenza da qualsiasi comune italiano o di chiedere certificati anagrafici anche in comuni diversi da quello di residenza. Le pubbliche amministrazioni avranno a disposizione un'unica banca dati - centralizzata - che permetterà un censimento continuo dei cittadini e un interscambio puntuale e completo di dati.
Tutte le amministrazioni pubbliche potranno inoltre acquisire informazioni anagrafiche consultando online la sola banca dati ANPR, evitando così i costi di gestione delle singole banche dati. Al buon esito del progetto contribuiscono anche le amministrazioni che detengono le banche dati nazionali tra cui l'Agenzia delle Entrate, l'Istat, l'Inps e la Motorizzazione.
Il passo successivo, dice il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, sarà la "possibilità di inserire in questo sistema il domicilio fiscale digitale e quindi sarà possibile ricevere tutti gli atti della Pubblica Amministrazione sul computer di casa". Durante la presentazione dell'Anagrafe Unica Digitale, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha rispolverato il vecchio e costosissimo progetto della Carta di Identità Elettronica, finora mai decollato.
Tra AGID, Ministero dell'Interno e Dipartimento per la Funzione pubblica c'è una trattativa per collegare Carta di Identità Elettronica e Anagrafe Unica Digitale. I primi passi concreti sul fronte della Carta d'Identità Elettronica, aveva fatto sapere a ottobre la dirigente AGID Maria Pia Giovannini, "si dovrebbero vedere dal 2017". Anche in questo caso l'intenzione è procedere secondo tappe precise, anche perché "siamo assolutamente indietro rispetto ad altri paesi con tutti i problemi di sicurezza che pongono le carte d'identità cartacee, spesso rubate".
L'Anagrafe Unica Digitale e la Carta di Identità Elettronica saranno passaggi fondamentali per rendere operativo il Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale di cittadini e imprese (SPID). Forse ci arriveremo nel 2017. Per la rivoluzione si dovrà attendere.