Dottrina Sarkozy, parte il corteggiamento italiano

L'industria musicale italiana chiede al Governo di seguire l'esempio francese

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a cura di Dario D'Elia

Anche il Senato francese ha approvato la normativa basata sulla Dottrina Sarkozy. Dopo il sì dell'Assemblée Nationale, 189 voti a favore, 14 contrari e 109 astenuti hanno sancito la vittoria della normativa HADOPI. Il primo effetto collaterale è che i rappresentanti dell'industria musicale italiana hanno acceso i motori per convincere il Governo Berlusconi a seguire l'esempio francese.

"Esprimiamo il plauso delle organizzazioni italiane che rappresentano le industria dei contenuti perché siamo convinti che tale intervento risponda pienamente all’obiettivo di contrastare in radice l’assunto che tutto in rete deve essere solo gratis e liberamente accessibile", si legge nella lettera co-firmata da tutti gli esponenti del settore (AFI, AIE, Anem, FEM, Fimi, Fpm, PMI, Unemia, Univideo e Sistema Cultura Italia).

"Al di là degli aspetti tecnici della nuova normativa, la nuova legge francese è di fondamentale importanza per il nostro mondo perché punta a proteggere il patrimonio culturale dell’Unione Europea sviluppando davvero un’economia basata sulla conoscenza, promuovendo il mercato digitale attraverso lo sviluppo e la diffusione in rete dei contenuti creativi legali".

"Ci auguriamo che anche il nostro Paese, con il Comitato contro la Pirateria Multimediale e altre iniziative normative dia seguito urgentemente all’attivazione di politiche pubbliche volte a tutelare il patrimonio artistico e culturale dell’Italia".

Intanto, i deputati socialisti francesi hanno deciso di sottoporre il nuovo testo di legge al Consiglio Costituzionale. Continua infatti a non convincere l'opportunità di consegnare agli ISP il potere di disconnessione dal web.