E-waste aumenta 5 volte più in fretta di quanto lo ricicliamo, ed è un bel problema

La produzione di e-waste cresce 5 volte più velocemente del riciclo, secondo un rapporto dell'ONU, con conseguenze economiche e ambientali significative.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ogni anno creiamo più rifiuti elettronici di quanti ne riusciamo a riciclare: 5 volte tanto, per la precisione. Questo è il dato desolante segnalato in un recente documento ONU, dove si legge che nel 2030 secondo le stime produrremo 82 milioni di tonnellate cubiche di e-waste, rispetto ai 62 milioni del 2022. 

Evidentemente togliere i caricatori dalla scatola degli smartphone non si sta rivelando molto utile da questo punto di vista - ma è un giochino fantastico per arricchire chi gli smartphone li vende.  

Gli e-waste per ora si accumulano in imbarazzanti discariche in giro per il mondo, e solo una parte di ciò che buttiamo viene riciclato correttamente. Quest’ultima attività in teoria può generare diversi miliardi in profitto, in gran parte con il recupero dei materiali preziosi ma anche grazie alla monetizzazione delle emissioni risparmiate. Tuttavia anche riciclare gli e-waste è un’attività inquinante, e farla nel modo corretto la rende più costosa. 

Guardando solo nel cortile di casa, in Europa riusciamo a raccogliere il 43% circa dei rifiuti elettronici, e buona parte di questi saranno poi smaltiti e/o riciclati correttamente. Comunque molto poco, ma sicuramente un’enormità rispetto all 0,7% che si vede altrove - parliamo di aree dove è difficile anche solo iniziare a fare un rilevamento, figuriamoci spiegare ai cittadini come separare i rifiuti. 

Inoltre, il rapporto evidenzia che il riciclo di pannelli fotovoltaici sta diventando rapidamente un capitolo a sé stante, a cui bisognerà mettere mano quanto prima. 

I rifiuti elettronici, abbandonati sul territorio o accumulati nelle discariche, non sono solo un’occasione sprecata di recuperare materiali preziosi. Sono anche una notevole minaccia ambientale e sanitaria, con acque contaminate da materiali tossici che si infiltrano nel terreno e finiscono nelle falde acquifere. 

Per quanto mi piaccia il mio laptop, non muoio dalla voglia di berlo sciolto nell’acqua o di far bere quell’acqua ai miei figli.