Elettronica flessibile al grafene, Samsung accelera i tempi

Un nuovo metodo di sintesi dovrebbe, secondo Samsung, accelerare la produzione commerciale di chip al grafene. L'azienda descrive la scoperta come uno dei progressi più importanti mai fatti nello studio di questo materiale.

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a cura di Manolo De Agostini

Samsung ha annunciato un importante passo avanti nello sviluppo di un metodo di sintesi che possa velocizzare la commercializzazione di chip al grafene. Il Samsung Advanced Institute of Technology (SAIT), in collaborazione con la Sungkyunkwan University, ha messo a punto un nuovo metodo che è descritto come uno dei "più importanti progressi nella ricerca sul grafene fatti nella storia".

Il grafene - un materiale spesso un atomo - ha proprietà superiori al silicio, che costituisce la base dell'elettronica moderna, ma che con l'avanzare dei processi produttivi sta creando sempre più problemi. Il grafene offre una mobilità degli elettroni cento volte maggiore, una resistenza superiore all'acciaio, un'alta conducibilità termica e una grande flessibilità, che lo rende un materiale adatto a display flessibili, indossabili e altri dispositivi elettronici di prossima generazione.

Il grafene è il materiale del futuro

Con la collaborazione dell'ateneo sudcoreano i tecnici di Samsung hanno scoperto un nuovo metodo per la realizzazione di wafer al grafene. Finora si era puntato sul multi-crystal synthesis, un processo di sintetizzazione di piccole particelle di grafene per ottenere aree più grandi. Questa soluzione però si è dimostrata non all'altezza, in quanto deteriorava le proprietà elettriche e meccaniche del materiale.

La nuova soluzione è stata quella di sintetizzare una grande area di grafene all'interno di un cristallo su un semiconduttore. Il nuovo metodo sintetizza ripetutamente un singolo cristallo di grafene su un'area grande quanto i comuni wafer di semiconduttori. Questo metodo ha permesso a Samsung di mantenere inalterate le proprietà elettriche e meccaniche del materiale e quindi si è dimostrata una strada percorribile per la produzione commerciale.

L'azienda sudcoreana si è ben guardata dal fissare la data in cui arriveranno i primi chip al grafene in un dispositivo commerciale, d'altronde sono molti i tasselli che devono incastrarsi affinché si arrivi a un processore fatto e finito. Nel 2012 la casa sudcoreana ha, per esempio, annunciato il Barristore, una nuova struttura di transistor basata proprio sul grafene. Non ci resta che attendere, ma non abbiamo dubbi che il primo chip commerciale basato su questo materiale segnerà un momento storico, una rivoluzione per tutta l'industria dell'hi-tech.