Ennova, una startup italiana che oggi fattura 30 milioni

Ennova è nata nel 2011 in seno all'incubatore i3P del Politecnico di Torino. Oggi è leader nei servizi di assistenza remota e specialistica per utenza consumer e business.

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a cura di Dario D'Elia

Si chiama Ennova e certamente al di fuori degli ambienti digitali è sconosciuta, ma è un'azienda che ha compiuto un miracolo. È probabilmente una delle poche startup che, in circa 7 anni di attività, non solo si è strutturata come impresa ma oggi fattura più di 30 milioni di euro - con una prospettiva per il 2018 di arrivare a 42 milioni.                                     

"Siamo partiti nel 2011 con tanta visione. Avevamo compreso che i classici call center telefonici non sarebbero stati più in grado di supportare la trasformazione digitale", spiega a Tom's Hardware l'amministratore delegato e co-fondatore, Michele Scarici.

"Abbiamo organizzato un modello di 'digital process outsourcing'. Tecnologie ed esperti che in remoto consentono di affrontare e risolvere ogni problematica digitale di imprese e consumatori. Siamo partiti con un'idea e poi abbiamo aggiunto nuovi tasselli al puzzle".

Menti ingegneristiche con uno spiccato senso del mercato e della creatività. E in questo deve aver contribuito anche l'incubatore i3P del Politecnico di Torino che ne ha assistito i primi passi.

ennova
Ennova

Definire l'attività di Ennova pensando a una sorta di call center virtuale è riduttivo. Bisognerebbe immaginare invece una serie di strumenti tecnologici e digitali che consentono alle aziende di fornire ogni genere di supporto ai clienti.

Dalle chat bot, ai consulenti online, fino alle app e web app. Il primo cliente storico non a caso è stato TIM. Non solo, grazie a un recente accordo con Alpitel si parla anche di un servizio di aiuto - sempre da remoto - per gli installatori delle reti in fibra. E per il futuro l'impiego di realtà aumentata con visori. Anche i totem sono un'opzione, ma è difficile adattarli alle esigenze dei flag-store.

skillo
Skillo

Insomma, manifestati i limiti della manualistica e i call center generici, ecco l'avvento di specialisti che in remoto possono entrare in contatto con il cliente e "risolvere problemi". Non solo come attivare una mail sullo smartphone, ma anche configurare un router, regolare una Smart TV oppure ancora monitorare e controllare costantemente dispositivi Internet of things.

Non è un caso che l'ultima creatura di Ennova si chiami Skillo. Declinato in quattro versioni per il mondo consumer e una per quello business, è un servizio di assistenza tecnica remota per smartphone, tablet e PC. In sintesi via app e web app Skillo offre supporto, tutoring e interventi a distanza, assistenza, analisi, riparazione o sostituzione (se abbinato a Kasko), protezione antivirus. I prezzi partono da 49,90 euro per un anno di abbonamento.

skillo 2

In pratica regalando il servizio ad amici e parenti potrete fare a meno di essere disturbati costantemente dall'entourage familiare...

"Oggi abbiamo 40 ingegneri che si occupano di ricerca e sviluppo", sottolinea Scarici. "Mentre per la gestione remota ci affidiamo a 650 tecnici tra quelli in sede e quelli esterni. Abbiamo 4 sedi specializzate a Torino, Rescaldina (MI), Pomezia (RM) e Cagliari. Il nostro obiettivo però è esportare questo modello all'estero con una prima sede multi-lingua a Bucarest e un'altra in Brasile"

E se qualcuno si domandasse se l'espansione vuol dire anche nuove assunzioni, la risposta è sì. "Siamo alla disperata ricerca di programmatori. Si fa fatica a trovarli. Non ci sono competenze disponibili. Il problema è che ci occupiamo di nuove frontiere e abbiamo bisogno di menti che sappiano guardare avanti".