Europa a gamba tesa su Facebook, colpisce duro dove fa male

Meta, l'azienda dietro Facebook e Instagram, sembra non avere fortuna con la sua strategia di addebitare agli utenti europei una tariffa per la privacy

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a cura di Andrea Maiellano

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Meta, l'azienda dietro Facebook e Instagram, sembra non avere fortuna con la sua strategia di addebitare agli utenti europei una tariffa per evitare il tracciamento pubblicitario.

L'introduzione di abbonamenti a pagamento, avvenuta alla fine dello scorso anno, è stata una risposta a una sentenza della Corte di giustizia dell'UE che ha stabilito che Meta non aveva il diritto legale di tracciare gli utenti senza il loro esplicito consenso.

Tuttavia, questa mossa ha suscitato proteste da parte degli utenti, i quali ritengono che il vero consenso debba essere libero da costrizioni finanziarie.

La decisione dell'European Data Protection Board (EDPB) di respingere il modello "pagare o acconsentire" di Meta ha confermato le preoccupazioni sollevate dai numerosi utenti europei. 

Secondo l'EDPB, una scelta binaria tra acconsentire al tracciamento o pagare una tassa, non costituisce un consenso valido. La presidente dell'EDPB, Anu Talus, ha sottolineato che le piattaforme dovrebbero offrire agli utenti una vera scelta, anziché costringerli a rinunciare ai loro dati personali o a pagare per proteggerli.

Max Schrems, un attivista legale austriaco che ha combattuto Meta per anni sulla questione della privacy, ha accolto favorevolmente la decisione dell'EDPB, sottolineando che Meta non ha più scuse e deve ora offrire agli utenti un'opzione chiara per la pubblicità personalizzata.

Schrems ha anche criticato l'introduzione delle tariffe di abbonamento, sostenendo che esse hanno aumentato drasticamente il numero di persone che accettano il tracciamento, minando il concetto di consenso libero.

Inoltre, altre notizie regolamentari europee riguardano le recenti azioni di Apple e TikTok. Apple ha introdotto una nuova funzionalità che consente agli utenti di scaricare direttamente le app dai siti web degli sviluppatori, come parte dei suoi sforzi per conformarsi al Digital Markets Act dell'UE. Tuttavia, ci sono delle restrizioni riguardanti l'ammissione delle app, che non stanno convincendo del tutto l'EDPB.

Nel frattempo, TikTok ha suscitato le ire della Commissione europea per non aver condotto una valutazione del rischio, della sua app, sulla sua potenziale influenza sulla salute mentale dei giovani.

Questo errore potrebbe aggravare ulteriormente la posizione di TikTok, già sotto indagine da tempo, agli occhi della Commissione europea in relazione alla nuova legge sui contenuti online.