Facebook e Instagram, potrebbe arrivare la versione a pagamento e senza pubblicità

Meta starebbe considerando una versione a pagamento di Facebook e Instagram, senza pubblicità, in risposta alle richieste europee in tema di privacy.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Secondo il New York Times
, Meta potrebbe aggiungere un'opzione di abbonamento a pagamento a Instagram e Facebook in Europa. Questa versione del servizio sarebbe un modo per rispondere alle richieste europee in tema di privacy.

Sì ma perché far pagare i consumatori per una legge sulla privacy? Il punto chiave è che le norme sulla privacy sono uno dei fattori che tagliano i guadagni. Succede perché se è più difficile profilare le persone, allora lo stesso annuncio pubblicitario vale di meno.

In altre parole, se posso dire al mio cliente hey, mostrerò il tuo spot precisamente alle persone che vuoi che lo vedano, allora possono vendere il servizio a un prezzo. Se non posso offrire quel tipo di targetizzazione precisa, devo fare prezzi più bassi.

Secondo il NYT tuttavia le versioni gratuite continueranno a esistere in Europa, e anche quelle dovranno essere osservanti delle norme sulla privacy. Per noi europei, quindi, potrebbe semplicemente trattarsi di un’opzione in più: chi vuole prendere l’app “premium” senza pubblicità, mentre tutti gli altri continueranno a usarla nella sua forma attuale. Con la differenza, eventualmente, di vedere pubblicità meno attinenti con il proprio profilo personale.

Ma allora a che serve? Bhe, secondo le fonti citate dal NYT l'offerta di una variante a pagamento priva di pubblicità potrebbe contribuire ad "alleviare le preoccupazioni di alcune autorità di regolamentazione europee", anche se poche persone la utilizzeranno. Il livello opzionale "potrebbe servire gli interessi di Meta nella regione", hanno aggiunto.

Insomma, lo scopo sarebbe solo permettere a Meta di dire abbiamo un’opzione che rispetta le regole e le persone possono sceglierla. Qualcosa che difficilmente potrebbe piacere alle autorità del Vecchio Mondo, ma sarebbe utile a guadagnare del tempo.

A maggio l'UE ha inflitto a Meta una multa di 1,2 miliardi di euro per aver spostato i dati dei cittadini europei su server con sede negli Stati Uniti. Inoltre, l'azienda è stata multata per 265 milioni di euro nel 2022 per non aver impedito che i numeri di cellulare di milioni di utenti di Facebook (e altri dati) venissero estratti e pubblicati online.

"Questo dimostra che le aziende tecnologiche stanno rispettando i regolamenti digitali dell'Unione Europea, il che suggerisce che esse sono ancora vincolate ai governi e non il contrario", ha dichiarato al New York Times un professore di diritto della Columbia University.