Fastweb e Huawei per il broadband italiano da 100 Mega

Fastweb e Huawei hanno siglato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di tecnologie ultra-broadband. Fastweb ha confermato che entro il 2014 raggiungerà il 20% della popolazione con una rete che supporta sino a 100 mega.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Fastweb ha scelto Huawei per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie avanzate per la banda ultra larga. Ieri le due aziende hanno siglato un accordo quinquennale a Palazzo Chigi, in presenza del Presidente del Consiglio Mario Monti e di Jia Qinglin, Presidente della Conferenza Consultiva della Repubblica Popolare Cinese. Ecco quindi un altro tassello per l'Agenda Digitale, ovvero il rafforzamento dei rapporti con le aziende IT strategiche cinesi. Da rilevare infatti che il colosso ha intenzione di investire in Italia circa 1,1 miliardi di euro, puntando su cablaggio in fibra e network security.

Il Memorandum of Understanding siglato da Fastweb e Huawei prevede un forte impegno per l'implementazione della rete in fibra e per il progetto di estensione del NGN (Next Generation Network). Secondo i piani la rete a banda ultralarga dell'operatore milanese (in verità da qualche mese a controllo svizzero) raggiungerà 5,5 milioni di famiglie e imprese entro il 2014, portando i nuovi servizi al 20% del paese.

"L'accordo con Huawei ha l’obiettivo di aumentare la performance delle attuali tecnologie, che ad oggi raggiungono sino a 100 megabit per secondo, ma che nei prossimi anni potranno erogare velocità sino a 10 volte superiori, rendendo la rete Fastweb capace di offrire velocità crescenti negli anni futuri", si legge nella nota congiunta.

La firma

Oggi la rete in fibra di Fastweb è di circa 33mila km grazie a precedenti investimenti pari a 6 miliardi di euro. Per i prossimi 4 anni ha deciso di impegnarsi a destinarne ulteriori 2 miliardi.

"Dalla cooperazione con Huawei nasceranno le soluzioni tecnologiche per offrire sulla nostra rete velocità crescenti, rompendo il muro dei 100 megabit al secondo attualmente raggiungibili in Vdsl", ha commentato Alberto Calcagno, direttore generale di Fastweb.

"Il nostro progetto ha una lunga vita davanti a sé: entro il 2014 raggiungeremo il 20% della popolazione con una rete che supporta sino a 100 mega. Nella seconda fase del nostro progetto NGN implementeremo nuove tecnologie che amplieranno fino a dieci volte la larghezza di banda sfruttando le infrastrutture esistenti, andando ben oltre agli obiettivi dell’agenda digitale".

Insomma, in Italia Huawei riscuote consensi ed è ben voluta da tutti, ma all'estero la situazione è decisamente diversa. Stati Uniti, Regno Unito, India e Australia sono convinte che i suoi legami con il Governo di Pechino possano mettere a rischio la sicurezza nazionale. Motivo per cui il colosso cinese (insieme a ZTE) è stata esclusa da importanti bandi per lo sviluppo delle infrastrutture IT.

Adesso però è giunto l'ultimo colpo di scena. La grancassa governativa, grazie ai giornali Caijing National Weekly, People's Daily, China Enterprise Report e China Economic e Information Technology Magazine, ha iniziato ad attaccare Cisco. La società californiana potrebbe mettere a rischio la rete nazionale poiché è il fornitore di riferimento.

In pratica la Cina sembrerebbe essere intenzionata a ripagare Washington con la stessa moneta. Al momento la stampa cinese pare davvero aver ben poco in mano: sedicenti esperti che parlano di un rischio controllo statunitense in casi di emergenza, le azioni Cisco in mano a 72 deputati USA e infine il Patriot Act che potrebbe obbligare le aziende statunitensi allo spionaggio.