Fatturazione 28 giorni, arriva la proposta di legge

La deputata Alessia Morani (PD) ha depositato una proposta di legge per mettere fine alla pratica di inviare bollette con una cadenza di 28 giorni.

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a cura di Dario D'Elia

Ieri la deputata Alessia Morani (PD) ha depositato "una proposta di legge per mettere fine alla pratica, adottata da alcuni operatori di telefonia e pay TV, di inviare bollette con una cadenza di 28 giorni".

Il testo riprende sostanzialmente le indicazioni della risoluzione del presidente della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni, Michele Meta (PD) che sempre ieri è stata approvata dalla Camera.

senato

Morani ha spiegato che si augura che l'emendamento possa essere inserito nella Legge di Bilancio. Da ricordare che potrebbe prefigurarsi come norma della Legge oppure sotto forma di emendamento della stessa. A breve sono previsti infatti un decreto legge "fiscale" per garantire la copertura alle successive misure previste nel disegno di legge di Bilancio e un Ddl vero e proprio. Il primo verrà approvato stamani in sede di consiglio dei ministri, il secondo è in calendario per lunedì.

Entrando nel merito della proposta, Morani parla di un obbligo della fatturazione dei servizi su base mensile e un irrobustimento dei poteri di vigilanza da parte delle competenti Autorità. Senza contare "un aumento delle sanzioni da queste ultime comminabili e la restituzione delle somme indebitamente percepite da parte degli operatori in caso di violazione dell'obbligo di cadenza mensile".

Le regole sanzionatorie in effetti risalgono a una legge sui servizi di pubblica utilità risalente al 1995. Da allora gli introiti delle compagnie sono significativamente saliti quindi "non fungono più da deterrente", come ha sottolineato la deputata.

28 giorni

Si parla di multe comprese tra 500mila e 5 milioni di euro, e di stabilire un indennizzo forfettario per ogni singolo utente non inferiore a 50 euro. "Sarà il vero deterrente: considerando la quantità di contratti attivi, un rimborso forfettario non inferiore a 50 euro potrà scoraggiare rispetto ai comportamenti illeciti", ha spiegato Moroni.

Non meno importante la proposta di limitare "la possibilità di modificare, da parte delle aziende di comunicazione elettronica, in modo unilaterale le condizioni contrattuali: le modifiche unilaterali saranno ammesse solo con un giustificato motivo obbiettivo (oggettivo, in relazione a mercato o tecnologia, NdR.)".

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, ha manifestato soddisfazione. "Bene, ottima iniziativa. Ora il Parlamento approvi la legge con altrettanta rapidità".


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