Fibra FTTH a Roma? Una chimera, solo 3mila indirizzi coperti

Roma è in ritardo sulla fibra FTTH. Secondo i dati AGCOM gli indirizzi singoli raggiunti sono solo 3mila. I piani TIM, Fastweb e Open Fiber parlano di 2018.

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a cura di Dario D'Elia

Roma caput mundi, ma non certo della fibra. La situazione attuale, quando la copertura della rete FTTH, è a dir poco disastrosa. TIM e Fastweb, grazie alla joint-venture Flash Fiber, hanno promesso di raggiungere il 62% delle abitazioni entro la fine del 2018 ma la strada appare in salita.

E certamente ci vorrà del tempo anche per il piano Open Fiber, che in base all'accordo con Acea, punta a coprire la maggior parte del territorio entro 4/5 anni - i primi lavori partiranno nel primo semestre 2018.

Copertura FTTH a Roma

Copertura FTTH a Roma

Secondo gli ultimi dati AGCOM, consultabili sulla piattaforma Broadbandmap, la Città Metropolitana di Roma consta di una popolazione di 4,3 milioni e circa 1,9 milioni di famiglie. Di queste 1 milione ha attivato servizi ADSL, 345mila gode di servizi Vdsl e solo 28.965 ha attivato servizi FTTH. Gli accessi con velocità maggiore o uguale a 30 Mbps sarebbero circa 355mila.

Il dato negativo dell'FTTH - la fibra che raggiunge l'appartamento e non solo il cabinet - è legato al fatto che le zone raggiunte sono pochissime. Guardando la mappa si scopre che vi sono alcune aree tra Monte Mario e Villa Borghese, qualcosa a Colle Ostiense e all'EUR, micro-aree in centro vicino al Colosseo e poco più.

Abbonamenti attivi

Abbonamenti attivi

La copertura FTTH è infatti di soli 3mila indirizzi distinti, contro ad esempio i 96mila di Milano e i 44mila di Torino. Insomma, la capitale è allineata a Bari che ne vanta circa 9mila. Da ricordare che quando si parla di indirizzi distinti si intendono anche condomini che possono ospitare più famiglie.

Sul fronte eVdsl la situazione è migliore poiché vanta 433mila indirizzi serviti, contro ad esempio i 141mila di Milano. Resta il fatto però che circa il 25% delle linee complessive romane è accreditato di una velocità tra 2 e 30 Mbps, il 38% tra 30 e 100 Mbps, il 32% sopra ai 100 Mbps. A Milano invece si parla del 55% sopra la soglia dei 100 Mbps, il 25% tra 30 e 100 Mbps e il 18% tra 2 e 30 Mbps.

Questo è un dato di stima infrastrutturale piuttosto attendebile, ma nella realtà lo scenario potrebbe essere peggiore. Per altro se a Roma il 2% è accreditato di prestazioni inferiori a 2 Mbps, nella provincia di Milano questa scende all'1%.

Insomma, nella capitale oltre al problema idrico e di trasporto pubblico, c'è anche quello della fibra. E legittimamente per alcuni potrebbe essere secondario.


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