Firefox, quattro estensioni Avast e AVG rimosse da Mozilla per raccolta ingiustificata di dati

Mozilla è stata costretta a rimuovere le estensioni per Firefox: Avast Online Security, AVG Online Security, Avast SafePrice e AVG SafePrice.

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a cura di Dario D'Elia

Mozilla ha deciso di rimuovere quattro estensioni del browser Firefox sviluppate da Avast e dalla sua sussidiaria AVG dopo aver scoperto, a seguito di segnalazioni, che raccoglievano dati sugli utenti e registravano la cronologia di navigazione. Nello specifico si parla di Avast Online Security, AVG Online Security, Avast SafePrice e AVG SafePrice. Le prime due soluzioni offrono un servizio di alert che identifica potenziali siti pericolosi o sospetti; le altre due invece forniscono confronti di prezzi, tariffe e coupon.

La vicenda è emersa a fine ottobre, quando il noto sviluppatore Wladimir Palant – che ha creato l'estensione AdBlock Plus – ha pubblicato un post sul suo blog ufficiale con tutti i dettagli dell'attività delle estensioni di Avast Online Security e AVG Online Security. Una raccolta dati superiore rispetto a quella necessaria, che per di più da tempo sia Mozilla che Google stigmatizzano. Ieri lo specialista ha rincarato la dose dimostrando che fanno lo stesso le estensioni Avast e AVG SafePrice. E così a seguito della segnalazione Mozilla è intervenuta ed è stata avviata una collaborazione con Avast per risolvere ogni problema.

"L'estensione Avast Online Security è uno strumento di sicurezza che protegge gli utenti online, anche da siti Web infetti e attacchi di phishing", ha confermato un portavoce di Avast a ZDNet . "È necessario che questo servizio raccolga la cronologia degli URL per fornire le funzionalità previste. Avast lo fa senza raccogliere o archiviare l'identificazione di un utente. Abbiamo già implementato alcuni dei nuovi requisiti di Mozilla e rilasceremo ulteriori versioni aggiornate che sono pienamente conformi e trasparenti. Questi saranno disponibili come al solito sul negozio Mozilla nel prossimo futuro".

Palant però ha sottolineato un dettaglio importante: sebbene abbia segnalato gli abusi tramite gli strumenti online presenti negli store (sia di Mozilla che di Chrome) non vi è stato alcun effetto. Forse c'è qualcosa da migliorare nel sistema.