Gli antivirus rallentano il PC? Misuriamo l'impatto sulle prestazioni

Scopriamo l'impatto degli antivirus più diffusi su un PC di fascia media.

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a cura di Don Woligroski

Introduzione

Alcuni anni fa, ai tempi di Windows 98, i processori avevano frequenze a tre cifre, ed erano accompagnati da meno di 1 GB di RAM. All'epoca installare un programma impegnativo come un antivirus con protezione attiva era praticamente un suicidio; persino una semplice scansione era impossibile da eseguire, se nel frattempo dovevate usare il computer per lavorare: l'unica alternativa era eseguirla di notte o in momenti d'inattività. Certamente anche voi ricordate quel periodo, che non è poi così lontano.

Sono passati più di dieci anni da allora, e le cose sono cambiate. I computer sono molto più potenti e i programmi antivirus meno pesanti. Moltissimi utenti tuttavia credono ancora che queste applicazioni tolgano troppa potenza al loro sistema. È forse un'idea obsoleta?

Chi ha cominciato a usare il PC in tempi recenti non sa nemmeno cosa significhi non avere un antivirus. Le macchine moderne hanno risorse abbondanti, e se necessario si può comprare più RAM a prezzi del tutto abbordabili.

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Ecco come stanno le cose: non si può negare che un antivirus può rappresentare ancora oggi un peso rilevante per le prestazioni, durante la scansione. Quello che vogliamo capire è se e quanto pesi questo impatto durante le normali attività, cioè quando la protezione è attiva ma non ci sono scansioni in corso.

Ci vuole più tempo per aprire i file su cui dovete lavorare? La CPU ha meno potenza da dedicare alle applicazioni che dovete usare? Quali tipi di attività sono più compromesse dall'antivirus? L'unico modo che abbiamo per dare risposta a queste domande sono i nostri test (siamo Tom's Hardware, no?).