Gli italiani vogliono tariffe di terminazione stracciate

La petizione Altroconsumo a favore di una drastica riduzione delle tariffe di terminazione mobile ha raggiunto quota 20mila firme. Domani probabilmente l'AGCOM si esprimerà sulla questione. Intanto di due fronti si danno battaglia.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Le tariffe di terminazione mobile devono essere ridotte più velocemente di quanto propone l'AGCOM e gli operatori mobili: questo urla a gran voce la petizione di Altroconsumo firmata da 20mila italiani. Domani, secondo indiscrezioni, il Garante delle Comunicazioni prenderà una decisione definitiva sull'argomento e quindi non è un caso che si stia tentando un forcing dell'ultima ora.

"Altroconsumo sostiene da tempo la necessità di un taglio netto e rapido delle tariffe di terminazione mobile, in linea con quanto prescrive la Raccomandazione europea del maggio 2009 che ha chiesto ai Paesi membri di ridurre tali tariffe ad un livello di costo efficiente, identificato con 1 centesimo di Euro al minuto, entro il 2012 e come ribadito successivamente in una lettera del 23 luglio 2011, con la quale la Commissione europea ha giudicato timide le proposte presentate dall'AGCOM, in quanto non in linea con la suddetta Raccomandazione", si legge nella lettera dell'associazione recapitata in queste ore all'AGCOM.

Diamo un taglio a questa storia

Al momento, stando a quanto riportano le istituzioni UE, i valori della terminazione mobile in Italia sono del 50% superiori a quelli della media europea. L'AGCOM ha previsto una progressiva riduzione, ma per alcuni non pare essere abbastanza, neanche se dovessero essere confermate le voci degli ultimi giorni (Tariffe di terminazione: l'AGCOM forse le taglia con l'accetta).

In ogni caso le posizioni sono ormai chiare. Da una parte Vodafone, Wind e altri operatori sostengono che la riduzione delle tariffe di terminazione mobile non produrrebbe effetti benefici sui prezzi finali applicati ai consumatori, ma solo problemi ai programmi di sviluppo per il paese – considerato anche il recente esborso per l'asta LTE.

Dall'altra Altroconsumo e fondamentalmente i provider vorrebbero eliminare ogni "distorsione di mercato" che a loro parere produce sovvenzioni indirette a favore degli operatori mobili. Effettivamente questa strategia nasceva dall'esigenza di fornire i mezzi al settore per sviluppare infrastrutture e quindi stimolare la competizione. Oggi è comprensibile che si senta l'esigenza di ridiscuterne la portata.

"Se non si cominciano ad abbattere le tariffe di terminazione mobile non ci sarà mai alcun beneficio da trasferire al consumatore e, quindi, la battaglia sulla quale ci siamo impegnati risulta un passaggio necessario", scrive Altroconsumo.

"Una volta riportate le tariffe di terminazione ai costi effettivi, come ci chiede l'Europa, la palla ritorna al mercato e se tutti gli operatori del fisso decidessero a quel punto di non ridurre le tariffe del fisso-mobile saremmo di fronte ad un'ipotesi di pratiche concordate lesive della concorrenza e degli interessi dei consumatori di cui dovrebbe seriamente occuparsi l'Autorità Antitrust".