Google denunciata, se perde dovrà pagare 2,3 miliardi di dollari (più le spese)

Google è al centro di una causa da 2,1 miliardi di euro (2,3 miliardi di dollari) in merito alla concorrenza sleale e presentata da 32 gruppi mediatici

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a cura di Andrea Maiellano

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Google è al centro di una causa da 2,1 miliardi di euro (2,3 miliardi di dollari) presentata da 32 gruppi mediatici, tra cui Axel Springer e Schibsted, che accusano l'azienda di causare perdite attraverso pratiche scorrette nella pubblicità digitale.

Gli editori, provenienti da diversi paesi europei, sostengono che il comportamento di Google abbia creato un mercato meno competitivo, portando a mancate entrate pubblicitarie e tariffe più elevate per i servizi di tecnologia pubblicitaria.

La denuncia, presentata in un tribunale olandese, giunge in un momento in cui i regolatori dell'antitrust stanno indagando sul business della tecnologia pubblicitaria di Google.

Gli avvocati del gruppo di editori, Geradin Partners e Stek, affermano che senza l'abuso della posizione dominante da parte di Google, le società media avrebbero ottenuto entrate pubblicitarie più elevate e pagato meno per i servizi di tecnologia pubblicitaria, permettendo di rinforzare il panorama mediatico europeo.

I legali citano l'ammenda di 220 milioni di euro inflitta da un'autorità francese nel 2021 e le accuse della Commissione Europea dell'anno scorso come supporto alla loro richiesta.

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Google Headquarters
Sede Google in California

Gli analisti ritengono che, se l'attenzione regolamentare dovesse persistere, Google potrebbe essere costretta a limitare le sue pratiche e fornire prezzi più coerenti e prevedibili ai clienti pubblicitari.

La sfida legale arriva in un momento in cui il core business pubblicitario di Google è minacciato dal passaggio alla chat generativa basata sull'intelligenza artificiale. Un portavoce di Google ha respinto le accuse definendole "speculative e opportunistiche", sottolineando che l'azienda collabora costruttivamente con gli editori europei.

L'anno scorso, Google aveva già manifestato disaccordo rispetto alle accuse antitrust dell'UE riguardo al suo business della tecnologia pubblicitaria. La causa si è svolta in Olanda per sfruttare la reputazione del paese come giurisdizione chiave per richieste di danni antitrust in Europa, evitando così molteplici cause in vari paesi.

Tra gli altri membri del gruppo di editori coinvolti ci sono Krone dell'Austria, DPG Media e Mediahuis del Belgio, TV2 Danmark A/S della Danimarca, Sanoma della Finlandia, Agora della Polonia, Prensa Iberica della Spagna e Ringier della Svizzera.