Google Glass ed esoscheletro per la riabilitazione, in Italia

Presso l'Ospedale di Riabilitazione Villa Beretta di Costa Masnaga primo esperimento di riabilitazione con esoscheletro e Google Glass.

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a cura di Dario D'Elia

Per condividere la nostra visione del mondo possiamo usare tanti strumenti: la parola, la scrittura, la fotografia, l'arte, eccetera. Oggi non possiamo ancora dire se la tecnologia è in grado di farlo meglio, ma di certo i Google Glass offrono una nuova prospettiva emozionale.

"Cosa accadrebbe se i Google Glass fossero indossati da un paziente tetraplegico, che muove poco le braccia e per niente le gambe, quando dopo anni in carrozzella sperimenta una tecnologia avanzata per tornare a camminare?", si sono domandati i medici dell'Ospedale di Riabilitazione Villa Beretta di Costa Masnaga (Lecco).

Ecco, il risultato è stato un video emozionante. Perché quando in uno dei centri di riabilitazione più moderni del nostro paese tiri in ballo neuroriabilitazione e nuove tecnologie può succedere di tutto. Il Dott. Franco Molteni sperimenta da anni con la realtà virtuale per riabilitare la mente e il corpo dei pazienti. Ma non solo: questo è il regno degli esoscheletri, che diventano nuove gambe per chi non riesce più a muovere le proprie.

Ci vuole tanto lavoro e convinzione, ma da pochi cyber-passi si può arrivare anche a 10 km. "Nel giardino di Villa Beretta, il protagonista del racconto, Antonio Cavalli, tetraplegico, indossa il suo esoscheletro, i suoi Google Glass e, semplicemente, si alza", si legge nel racconto di VidiemmeConsulting, il partner tecnico che ha fornito i Google Glass.

"E mentre lo fa condivide la sua nuova percezione del mondo con noi, con i medici, i fisioterapisti, gli infermieri, i parenti, in modo che tutti possiamo essere partecipi del suo momento".

Ma questo è solo l'inizio perché i Google Glass domani invece che limitarsi a registrare l'esperienza (e condividerla) potranno anche essere compagni ideali per chi ha le mani impegnate con le stampelle, grazie all'interfaccia vocale.

"E poi per monitorare a distanza i progressi delle terapie a domicilio, dove al paziente è richiesta costanza nell'esecuzione degli esercizi; è così possibile per il personale medico stare vicino al paziente, seppur da lontano, e vedersi e parlarsi quando si vuole", prosegue la nota.

"Questa è la storia fino ad ora, ma la parte bella è che c'è ancor di più da fare, per vedere il presente e progettare il futuro con i Google Glass".