Google ha fatto chiudere YouTube-MP3 con le minacce

Il servizio YouTube-MP3 ha chiuso sotto minaccia di un'azione legale da parte di Google. In verità secondo avvocati specializzati in diritto IT vi è stata una prevaricazione. L'estrazione audio dai filmati YouTube è legale.

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a cura di Dario D'Elia

YouTube-MP3, uno dei più famosi siti specializzati nell'estrazione dell'audio dai filmati di YouTube, il mese scorso è stato chiuso sotto ricatto. Google in pratica ha minacciato gravi ripercussioni legali, e il giovane sviluppatore Philip Matesanz non ha potuto fare altro che desistere. Ora però il ventunenne è partito alla carica, forte di una petizione a suo favore firmata da 220mila utenti e il commento legale due autorevoli avvocati.

"Devo ammettere che non ho mai richiesto in passato analisi della posizione legale di Google. Fino a ora pensavo che avrebbero capito che non possono vietare ai loro utenti di creare registrazioni di video pubblici e quindi semplicemente ho tollerato la questione", ha spiegato Matesanz a TorrentFreak.

Google schiaccia YouTube-MP3

Invece così non è stato e gli avvocati Philipp C. Redlich dello Studio Harting Rechtsanwälte e Christian Solmecke dello Studio Wilde Beuger Solmecke hanno confermato che c'è stata sicuramente una prevaricazione. Prima di tutto dato che YouTube-MP3 non usa API YouTube i termini di servizio non possono applicarsi: non c'è contratto tra le parti.

Per quanto riguarda le norme sul copyright gli avvocati sostengono che la funzione svolta dal sito rientra nel diritto alla copia. La piattaforma YouTube-MP3 di fatto consentiva un copia e incolla dell'URL dei filmati; dopodiché cliccando su un tasto si otteneva il corrispondente MP3 da scaricare.

Dato che YouTube non adotta alcuna codifica che prevenga o vieti il salvataggio dei contenuti in streaming, ogni operazione conseguente è legale. Il download di filmati per uso privato non richiede il permesso dei detentori di copyright. Matesanz da settimane sta cercando di entrare in contatto con la dirigenza e i legali di Google, ma pare che questo diritto fino a ora gli si stato negato.